L'etere agitato
La decisione dell'Authority di attuare entro il 31 dicembre
2003 la legge Maccanico ha dato una scossa al mondo delle
telecomunicazioni e a tutto quello che gli ruota intorno.
L'obbligo dell'abbandono del sistema analogico per Retequattro e
Tele+ nero, che decongestiona l'etere terrestre dal traffico,
contiene in sé il capitolo antitrust e imporrà un cambio
all'intero non solo del regolamento ma dell'intero quadro
normativo.
L'Authority delinea i nuovi scenari tv
G. SBA.
Enzo Cheli, presidente dell'Authority, lo ha già annunciato: "La
legge 249/97 appartiene alla preistoria delle telecomunicazioni".
Così nella conferenza stampa di ieri ha promesso che entro
settembre sarà varato il testo definitivo del regolamento di
attuazione del nuovo sitema di ricezione che apporterà importanti
novità alle norme attualmente in vigore, un regolamento che
riguarderà la fase di avvio e quella transitoria del digitale
terrestre fino a marzo 2004 quando scadranno i termini per
acquistare le frequenze. Sopratutto, anticipa, per quanto
riguarda la convergenza e i limiti antitrust, per definire quale
sarà il mondo delle comunicazioni nel 2005. L'Autorità chiede
collaborazione al governo proponendo il varo di incentivi per
l'acquisto del decoder. La metà delle famiglie italiane cambierà
il modo di utilizzare la televisione, entro il 2006 poi il
cambiamento investirà la totalità degli utenti, ed è allora
necessario agevolare il passaggio dei sistemi di diffusione da
anologici a digitali. I toni si accendono quando la discussione
viene portata sul futuro di Raitre. Niente più pubblicità sulla
terza rete dell'azienda di stato e il presidente Zaccaria
manifesta seri dubbi sull'opportunità dell'operazione. Ma Pilati,
commissario dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni,
rassicurà i vertici della Rai: "Retequattro in digitale perderà
il 50% delle risorse pubblicitarie che verranno liberate e
affidate al mercato".