LA VICEMINISTRO
Leggo gli articoli pubblicati sul Manifesto e su
Liberazione, sulla campagna - organizzata e sostenuta da
un vasto cartello di associazioni e cittadini - dal titolo:
"Signor giudice ho piantato un seme" e noto che non è stato posto
in sufficiente evidenza un aspetto secondo me importante in
merito all'uso ormai diffusissimo della coltivazione e del
consumo della canapa.
Quella legge è fuori dal tempo
CARLA ROCCHI*
La legge che proibisce la coltivazione di canapa non appare più
al passo con i tempi. Vanno in questa direttiva le sempre più
numerose sentenze assolutorie per i canapicultori. Ne deriva una
considerazione sulla necessità e attualità del permanere della
sanzione penale.
Cresce il numero delle persone che si rifiutano di credere a
luoghi comuni che presentano la canapa come una droga pericolosa
e viatico per le droghe pesanti mentre sono sempre più diffusi
studi e rapporti medico-scientifici che affermano la bassa
tossicità della canapa rispetto a sostanze legali (come alcool,
tabacco e caffè) evidenziandone l'efficacia terapeutica per molte
patologie.
Esiste semmai un rischio legato all'uso di droghe leggere: il
pericolo che oltre alla sostanza attiva si fumino anche materie
tossiche come plastica e ammoniaca. Questo rappresenta un vero
pericolo. Da animalista e ambientalista convinta devo aggiungere
che molti rapporti affermano le grandi potenzialità ecologiche
delle coltivazioni di canapa. In particolare, mi ha colpito la
possibilità di creare con la coltivazione una produzione
intensiva di cellulosa alternativa ad altre fonti ad impatto
ambientale devastante. Per fare un esempio, un ettaro coltivato a
canapa produce in un ciclo vegetativo (sei mesi) una quantità di
fibre di cellulosa che si ricava all'anno da quattro ettari di
bosco.
Purtroppo l'attuale normativa europea che fissa allo 0,2% la
percentuale massima di principio attivo nelle culture da fibra
non permette, di fatto, un utilizzo industriale e agricolo
praticabile. La campagna: "Signor giudice ho piantato un seme" si
pone e pone a noi tutti degli interrogativi concreti e attuali
che meritano di essere approfonditi con altrettanta tempestività
e concretezza.
*Sottosegretario
Ministero della Sanità