ELEZIONI
Domenica a Roma nascerà
il Partito liberal-popolare
in Europa con Haider
RAFFAELE PALUMBO
Sgarbi non c'è, abbandonato dopo essersi rifiutato di recarsi in
pellegrinaggio a Klagenfurt. In compenso ci saranno soggetti come
Piemonte nazionale, Lombardia libera, Liga emilia, Veneto libero
e Unione federalista veneta. Il 4 marzo sarà presentato il
partito e con ogni probabilità ci sarà Vittorio Feltri, il
direttore di Libero, che secondo il partito che si
richiama ad Haider, è uno dei principali simpatizzanti. Tira le
fila Nicola Quaranta, medico padovano, nella Lega fino alla
dipartita di Gian Franco Miglio nel 1994. "Il mio maestro -
racconta Quaranta - senza di lui la Lega ha smesso di esistere".
Cita Huntington e Ida Magli, Quaranta, per scagliarsi contro la
globalizzazione, la Carta europea nata a Nizza, e soprattutto
contro "l'invasione islamica". "Il nostro - dice - è un partito
laico, ma il terrore di questa invasione non può che farci fare
fronte comune con la chiesa cattolica. Soprattutto con i vescovi
bolognesi". Si riferisce al documento di Biffi del 27 novembre?
"Mi riferisco certo a quel documento che sposiamo in pieno e
riassume le nostre posizioni sulla questione". E allora quali
sono le vostre differenze con la Casa delle libertà? "Loro sono
troppo morbidi". Programma? "Sicurezza e immigrazione sono i temi
chiave, e noi abbiamo anche le risposte". Ad esempio? "E'
impensabile non liberalizzare completamente, in queste
circostanze, il porto d'armi". Obiettivi? "Speriamo di
raggiungere l'1 per cento". Perchè il richiamo ad Haider? "E' un
liberale". Ha collaborato Ilaria Vicini