Kufour governerà il Ghana del dopo-Rawlings
Per la prima volta nella storia del paese, un partito di
opposizione si appresta a prendere il potere in Ghana a seguito
di un legittimo successo elettorale. A tre settimane dalla
vittoria del New patriotic party (Npp) nelle elezioni
parlamentari, il leader del partito, John Kufuor, ha chiuso il
ballottaggio delle presidenziali di giovedi scorso con il 56.7
per cento dei suffragi, guadagnando voti anche nel nord - dove
aveva fatto meno bene al primo turno - e nel sud-ovest del paese,
area di origine del candidato sconfitto, il vice-presidente
uscente John Atta Mills.
Tutto il potere all'opposizione che ha vinto le elezioni
legislative e presidenziali
GIOVANNI CARBONE
Kufuor ha incrementato il vantaggio con cui aveva condotto il
round precedente, chiuso con oltre 48 per cento e quattro punti
di vantaggio su Mills, capitalizzando sulla volontà di
cambiamento politico mostrata dai ghanesi dopo venti anni di
dominio -prima militare, poi sancito dalle urne -da parte di
Jerry Rawlings.
E proprio a Rawlings - non alla commissione elettorale né ad
alcuno dei candidati - spetterà l'ultima parola.
L'ex-luogotenente di volo che prese il potere in Ghana poco più
che trentenne - era il 1981 quando guidò per la seconda volta un
colpo di stato militare - ha accettato, almeno sulla carta, di
cedere lo scettro di presidente eletto. Dopo aver vinto le prime
elezioni multipartitiche del 1992 ed essere stato riconfermato
nel 1996, infatti, la costituzione gli ha impedito di correre una
terza volta. Ma la formale accettazione di ritirarsi a vita
privata dovrà attendere la prova dei fatti: il momento decisivo
sarà quello successivo, e non quello precedente, alle elezioni
presidenziali.
Per quanto li riguarda, Kufuor e Mills, dopo un finale di
campagna elettorale divenuto via via più aspro, con abbondanti
scambi di accuse e insulti, si erano entrambi dichiarati
disponibili ad accettare un verdetto a loro avverso, a condizione
che il processo elettorale fosse libero, corretto e trasparente.
Mills non aveva neppure prospettato una sua (improbabile)
vittoria - cosa che, al contrario, Kufuor non ha mai smesso di
fare - insistendo di essere pronto a riconoscere un risultato per
lui negativo pur di preservare la stabilità politica del paese.
Perfino il Senato americano, appena emerso dalla confusa corsa
per la presidenza degli Stati Uniti, non si è risparmiato di
intervenire, invitando a rispettare "un risultato che rispecchi
in modo chiaro la libera espressione della volontà del popolo
ghanese".
La campagna elettorale ha in realtà registrato sporadici e
confusi scontri nei pressi dei seggi. Nella regione centrale
dell'Ashanti, controllata da Kufuor, egli stesso un ashanti, la
comparsa di gruppi in tenuta militare aveva fatto pensare a un
tentativo di intimidire l'elettorato e influenzare l'esito
dell'elezione. Pochi giorni prima del secondo turno, il Npp aveva
anche denunciato l'arresto di una quarantina dei suoi agenti
elettorali addetti al monitoraggio del voto. E un neo-eletto
membro del parlamento pare sia stato addirittura accoltellato.
Tra le accuse che i due maggiori partiti si sono scambiati vi è
anche quella di aver indebitamente utilizzato appelli etnici. Il
Npp, in particolare, ha attaccato il National democratic congress
per aver utilizzato la carta etnica nel tentativo di trasformare
l'elezione in un conflitto tra gente del nord e ewe (tradizionali
sostenitori del partito di Mills) e ashanti (che hanno favorito
Kufuor). Oltre alle difficoltà economiche che il paese attraversa
- nonostante la crescita degli ultimi due decenni, il basso
prezzo del cacao e il caro petrolio contribuiscono a una pesante
congiuntura economica - la stabilità politica potrebbe essere
messa in questione da questa politicizzazione delle divisioni
etniche.