STORIA
Ho appreso con soddisfazione in questi giorni che RAI 3 ha deciso
di mandare in onda in data 11 Gennaio 2001 alle ore 23.00, il
documentario della durata di 40 minuti "La Sindrome del Golfo"
che ho girato nel 1996 negli Stati Uniti. La tesi del
documentario è tristemente confermata dalle notizie delle morti
di leucemia di alcuni soldati Italiani impegnati in Bosnia e nel
Kosovo. Il film mostra le conseguenze della malattia che ha
colpito 100.000 soldati Americani sui 700.000 spediti nella
guerra del Golfo. 10.000 sono già morti per diverse malattie:
leucemia, cancro, tumori di vario genere. Gli ammalati presentano
sintomi di affaticamento che in alcuni casi peggiorano e
degenerano in patologie varie. In base alle testimonianze di
numerosi veterani americani della guerra del Golfo si sostiene
che la Sindrome del Golfo sia causata dall'uso di armi chimiche e
batteriologiche, da pallottole e bombe all'uranio impoverito e da
una miscela di vaccini che viene somministrata ai soldati per
difendersi da agenti chimici e batteriologici. Questa miscela di
vaccini non è stata sopportata dal Dna del 15% circa dei soldati
impiegati nella guerra del Golfo, infatti si parla di 100.000
ammalati su un contingente di 700.000 soldati. In questi soggetti
la miscela di vaccini avrebbe abbassato le difese immunitarie,
indebolendo l'organismo. Il documentario è stato girato nell'arco
di 8 mesi tra la California, Nuovo Messico, Washington, e il
Tennesse. Intervengono veterani ammalati che spiegano i loro
sintomi, la polemica in atto con il Pentagono ed il loro
tentativo di riunirsi in associazioni e difendere i propri
diritti. Alcuni figli di veterani nati dopo la guerra del Golfo
presentano gravissime deformazioni e mancanza di organi. Alcuni
parenti affermano di essere stati contagiati, cosi come una
infermiera che ha curato veterani contaminati. Molti soldati
inconsapevoli della propria malattia continuano a donare sangue
rischiando di moltiplicare la contaminazione.
Tutto
iniziò
nel Golfo
ALBERTO D'ONOFRIO*
L'ex agente Cia Jim Tuite illustra le teorie secondo le quali le
prime contaminazioni sarebbero avvenute all'indomani del primo
bombardamento degli alleati alle basi chimiche di Saddam, il
vento avrebbe infatti spinto l'enorme nube tossica verso gli
accampamenti degli alleati Nato. Le misure precauzionali per
impedire la contaminazione non sarebbero state quindi sufficienti
e molti soldati si sarebbero così ammalati. Alcuni soldati invece
sono stati infettati dalla miscela di vaccini senza neanche
essere presenti nel Golfo, come il tenente Miller il cui figlio,
Cedrick, è affetto da spina bifide. Molti veterani presentano
danni al cervello irreversibili.
Intervengono anche medici e ricercatori che volontariamente
curano ed aiutano i veterani affetti dalla Sindrome del Golfo
dimessi dagli ospedali militari con l'accusa di simulare sintomi
e patologie inesistenti, come il colonnello Herbert Smith preso
in cura gratuitamente dalla Dott.ssa Pam Esa presso l'ospedale di
Memphis.
Infine testimonianze di alcuni membri della commissione Clinton
incaricata di indagare sulla misteriosa sindrome.
Grazie ad una iniziativa del quotidiano il manifesto il
documentario è stato proiettato in 130 città Italiane all'interno
di università, centri sociali e circoli culturali. Sono
intervenuto personalmente in 40 dibattiti cercando di dare il mio
contributo e raccontando la mia esperienza .
Spero che il mio documentario possa fornire preziosi elementi di
informazione e favorisca l'apertura di un ampio dibattito, al
fine di risolvere un grave problema che riguarda militari e
civili di tutto il mondo, cioè quello dell'uso delle armi
chimiche e batteriologiche e della relativa contaminazione che ne
deriva.
*autore e regista del documentario "La Sindrome del
Golfo"