Disobbedienza civile contro l'embargo

ORNELLA SANGIOVANNI*

Disobbedienza civile contro l'embargo
Amato ignora le risoluzioni del parlamento. Il 23 dicembre in piazza i datteri iracheni
ORNELLA SANGIOVANNI*


Di fronte al perdurare delle sanzioni all'Iraq, giunte ormai al decimo anno, e alla terribile sofferenza della popolazione civile, testimoniata da numerose organizzazioni internazionali, fra cui tutte le agenzie dell'Onu, l'Italia si trova in una situazione paradossale: oltre 30.000 cittadini del nostro paese e circa 200 associazioni hanno firmato una petizione popolare al Parlamento in cui si chiede all'Italia di dissociarsi unilaterlmente dall'embargo, abrogando la legge n. 278 del 5/10/1990, che recepisce le sanzioni all'Iraq. In sintonia con questa, il 21 giugno scorso la Camera dei deputati approvava una risoluzione che impegna il governo a operare esplicitamente in sede Onu per pervenire alla revoca dell'embargo e allo sblocco dei beni iracheni nelle banche italiane, a riaprire come tale l'ambasciata italiana a Baghdad e a riprendere i rapporti bilaterali. Ma il governo italiano, che avrebbe dovuto rispondere entro tre mesi al Parlamento sulle iniziative assunte continua a tacere. E' troppo chiedere al governo Amato una presa di posizione che tenga conto della volontà del parlamento?
Da parte nostra riteniamo che sia giunto il momento di compiere atti concreti di rottura dell'embargo. Di passare dalla denuncia alla disobbedienza civile. E' quello che abbiamo deciso di fare importando in Italia una partita di 10 tonnellate di datteri iracheni e commercializzandoli con il sostegno del Consorzio Ctm-altromercato. L'iniziativa costituisce la prima rottura aperta dell'embargo commerciale all'Iraq in Europa. Consideriamo la nostra azione legittimata, sul piano etico, dalla posizione del Parlamento italiano e abbiamo intenzione di auto-denunciarci chiedendo di essere sanzionati. Intanto diamo appuntamento a tutti il prossimo 23 dicembre per una giornata nazionale di disobbedienza civile che si svolgerà nelle piazze di varie città italiane dove saranno venduti i datteri "made in Iraq". Vendere e acquistare datteri iracheni è un modo per augurare a noi e al popolo iracheno "Un 2001 senza embargo". Info: ornella.sangiovanni@tiscalinet.it
*Ponte per Baghdad

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