Settemila
lemmi
di storia
Due storie per cominciare. La prima: una famosa storia
talmudica ci narra che mentre si trovava sul monte Sinai, Mosè fu
mandato da Dio nell'Accademia di rabbi Akiba. Si sedette dietro a
otto file di discepoli, ma non era capace di seguire le loro
argomentazioni, avvertendo un certo disagio. Ad un certo punto,
però, gli allievi chiesero al maestro: "e questo come lo sai?",
ed egli rispose: " una delle leggi date a Mosé sul Sinai". E Mosè
si sentì riconfortato.
Dalla Bibbia alle feste, dall'umorismo alla qabbalah,
dall'illuminismo alla tradizione rabbinica fino ai miti del mondo
moderno e contemporaneo. "Ebraismo", nomi, voci, leggende,
paradossi logici e temporali nel dizionario di Dan Cohn-Sherlok
OTTAVIO DI GRAZIA
La seconda storia: "Due uomini che vivono in luoghi lontani e
perfino in generazioni diverse possono parlare fra loro perché
uno può porre una domanda e l'altro, che è lontano da lui nel
tempo e nello spazio, gli può rispondere o porre una domanda che
soddisfi la prima". Sono parole di Nachmann di Breslav, uno dei
grandi maestri del chassidismo.
Se volessimo provare a definire l'ebraismo, impresa comunque
difficile dal momento che ogni definizione non renderebbe conto
della sua immensa ricchezza, potremmo partire proprio da storie
come queste che solo uno sterile razionalismo, filosofico e
teologico, può scambiare per ingenuità o leggerezza se non per
imbarazzante residuo folklorico. Rappresentano, invece, il
tessuto stesso di una grande civiltà che ci avvolge con la sua
storia.
Se queste storie ci appaiono paradossali, suscitando il nostro
stupore, potremo utilmente leggere le voci di questo
Dizionario (Dan Cohn-Sherbok, Ebraismo, San
Paolo, pp. 654, L. . 141.000) e seguirne lo sviluppo per tentare di
avventurarci in un mondo fatto di nomi, voci, leggende, paradossi
logici e temporali. Beninteso è "solo" un dizionario e non serve
per seguire i percorsi delle fonti midrashiche o talmudiche, ma è
un utile punto di partenza per ricostruire i vari aspetti della
vita, della storia, della religione e della cultura degli ebrei.
Siamo in presenza di una fitta trama di nomi, di voci, di
sensibilità etico-religiose. Voci del e dal mondo ebraico, da
Israele, dalla Diaspora. Ma anche voci che si interrogano e
interrogano l'esperienza dell'ebraismo, la sua storia, la sua
cultura. Voci di scrittori, maestri, città. Ascoltare queste
voci, interrogarle non solo per rispondere a esigenze di
conoscenza ma per inserirsi in una sequela di relazioni, di spazi
vitali, di differenze da cogliere nel loro farsi storico ed
esistenziale.
Mi sembra che sia in atto non solo un profondo mutamento dei
termini del dibattito storiografico, culturale e teologico - con
le sue implicazioni etiche e politiche - ma anche un fenomeno di
vera e propria riscoperta della cultura ebraica, in sé e nelle
sue complesse e ricchissime e ineludibili relazioni con
l'Occidente. Voci appunto. Diverse, singolari, che dialogano con
l'urgenza di chiarire questioni costantemente presenti e dunque
sempre aperte a nuove e inedite illuminazioni.
Dalla Bibbia alle feste, dall'umorismo alla qabbalah,
dall'illuminismo alla tradizione rabbinica fino ai miti del mondo
moderno e contemporaneo, la cultura ebraica è da sempre un
insieme complesso e articolato, dalle inesauribili risorse.
Intorno alla Bibbia si snoda il percorso millenario di una
cultura, che attraverso la sua lettura infinita, ha saputo
alimentare continue domande. Ma il mondo ebraico non ruota solo
intorno alla Parola di Dio. Vivendo, infatti, per duemila anni,
lontani dalla propria terra, pur se emarginati, perseguitati,
annientati, gli ebrei hanno saputo assorbire e rielaborare
letterature, filosofie, storie, producendo quell'immenso
patrimonio cui tutti siamo debitori.
Con i suoi oltre settemila lemmi, il dizionario dedicato
all'Ebraismo da Dan Cohn-Sherbok, offre un primo
strumento di accesso al mondo ebraico, agile inventario delle
linee di fondo del pensiero giudaico e compendio delle norme di
vita e dei principi etici che connotano la vita quotidiana
dell'ebraismo. L'autore, nato a Denver, nel 1945, ordinato allo
Hebrew Union College, rabbino di diverse comunità negli Stati
Uniti, in Inghilterra, Australia e Sud Africa e docente di
ebraismo alla University of Kent di Canterbury, ci accompagna con
sapienza smisurata attraverso voci, nomi, concetti.
Il dizionario di Dan Cohn-Sherbok, si pone accanto ai maggiori
repertori pubblicati nel corso del tempo, come la Jewish
Encyclopedia e la Encyclopedia Judaica. Repertori
che nella loro immensa vastità si pongono come insostituibili
strumenti di ricerca e informazione per ogni aspetto della vita e
del pensiero ebraico. Vi è, d'altra parte, una lunga tradizione
di sistemazione enciclopedica della tradizione ebraica: da Giulio
Bartolocci, nel Seicento, a Gian Battista De Rossi, agli inizi
dell'Ottocento, fino alle magistrali ricostruzioni, in Germania,
di Leopold Zunz e Moritz Steinschneider.
Un dizionario, quello di Dan Cohn-Sherbok, le cui voci, tutte
estremamente brevi, sono state concepite allo scopo di fornire il
maggior numero di informazioni in maniera chiara e concisa.
Elena Loewenthal ne ha curato l'edizione italiana, adattandola
per i nostri lettori, chiarendo di volta in volta concetti,
parole, idee, non di immediata comprensione per chi non abbia un
minimo di conoscenze di ebraismo. Pertanto, nell'edizione
italiana, l'opera si presenta come una completa rielaborazione
dell'originale inglese, grazie all'aggiunta di un gran numero di
voci, direttamente legate al giudaismo del nostro paese e alla
storia delle sue comunità. Sono state aggiornate numerose voci
biografiche, è stata fornita la traduzione in italiano dei titoli
ebraici delle opere citate, "glossati" i termini ebraici presenti
nel testo per una maggiore comprensibilità del discorso. Inoltre
sono stati eliminate una serie di voci riguardanti personalità
dell'ebraismo contemporaneo anglosassone perché non rilevanti per
i lettori italiani, così come sono state espunte alcune voci
riguardanti lo yiddish. Sono invece state equilibrate le
proporzioni fra ebraismo ashkenazita e sefardita, quest'ultimo
più diffuso nell'area mediterranea.
Un spazio particolare è stato dedicato alle città italiane e alle
loro comunità ebraiche: Roma la più antica, con la comunità più
numerosa; Venezia, a proposito della quale si ricorda che proprio
in quella città sorse il primo "ghetto" nel 1516, così chiamato
dal veneziano gheto, che significava getto, ossia
fonderia, perché ne esisteva una proprio in quel sito.
Nel dizionario si susseguono le voci che riguardano l'ebraismo
antico, quello contemporaneo, le parole chiave, i nomi di
maestri, di scrittori, gli usi, i miti, i simboli, le feste.
Il dizionario non termina con la lettera "zeta". Dopo la
biografia di Stefan Zweig compaiono, infatti, ancora le appendici
(in particolare quelle dedicate alla Preghiera degli
ebrei, alla Cronologia della storia ebraica, alla
descrizione dei Trattati della Mishnah e dei Talmudim) e
le tavole con il calendario per i prossimi vent'anni, dove si
possono rintracciare le ricorrenze ebraiche con la descrizione
dell'origine, del significato e dello svolgimento delle grandi
feste, momenti fondamentali di memoria, di gioia, di
consolidamento dei legami comunitari e la riaffermazione della
propria identità spirituale.
Questo Dizionario si pone, dunque, come un luogo dove
incontrare qualche frammento di "storia" ebraica che vive in
mezzo a noi.