La destra vince

GIACOMO SCOTTI

La destra vince
ZAGABRIA Il centrosinistra si piega agli eredi di Tudjman
GIACOMO SCOTTI

Dopo tre mesi di ricatti quotidiani e manifestazioni di piazza delle associazioni dei reduci di guerra e dei gruppi neofascisti, appoggiati dalla conferenza episcopale croata e dai partiti della destra, i gruppi della maggioranza si sono arresi e si sono uniti a quelli dell'opposizione votando in parlamento una "Dichiarazione", che definisce il conflitto fratricida del 1991-1995 una guerra patriottica, giusta e santa, i cui valori sono sacri.
I crimini di guerra? Furono azioni individuali. Con questo documento, i governanti del centrosinistra in Croazia hanno firmato la loro capitolazione di fronte alla destra neofascista, che minacciava di ricorrere alle armi se le forze democratiche e la stampa avessero continuato a denunciare i crimini di guerra compiuti dall'esercito croato.
Contro questa beatificazione della guerra un solo deputato ha levato forte la sua voce, l'istriano Damir Kajin che si è dissociato dalla maggioranza. Oltretutto, egli ha accusato il passato regime tudjmaniano di aver portato la Croazia ad aggredire la Bosnia-Erzegovina, lanciandosi in un'"avventura pazzesca". Questa avventura è costata alla Croazia seimila miliardi di lire; tanti sono i soldi spesi prima per fare la guerra in Bosnia, armando e finanziando l'esercito croato-bosniaco, e poi per continuare a finanziare le strutture della cosiddetta "Repubblica croata di Erzeg-Bosnia" che è stata per dieci anni l'esempio più lampante della volontà di Tudjman di sgretolare la Bosnia-Erzegovina come Stato e spartirsi il suo territorio con la Serbia di Milosevic.
Il capogruppo del partito fondato da Tudjman, Vladimi Seks, ha immediatamente accusato Kajin di "alto tradimento", di essere un Caino.Chi è Damir Kajin? E' vicepresidente della Dieta democratica istriana, il partito democratico e interetnico che per dieci anni ha tenuto testa ai nazionalisti, impedendo che il regime di Tudjman spargesse in Istria il seme dell'odio e distruggesse la convivenza fra croati, sloveni e italiani. E' il deputato che in ogni occasione ha difeso ed esaltato i valori dell'antifascismo. E' un giovane di 38 anni che da nove, oltre agli incarichi nel partito ed al Parlamento, copre la carica di presidente dell'Assemblea regionale istriana.
In una pausa del dibattito parlamentare, si sfoga: "Dunque, per aver definito un'avventura l'interferenza della Croazia in Bosnia e, si badi, un'interferenza armata, io sono un traditore, mentre coloro i quali hanno portato i soldati croati a combattere morire in Bosnia, sarebbero dei patrioti! I risultati si vedono: portando la guerra in Bosnia, Tudjman e i suoi seguaci superdecorati, quelli che oggi mi danno del traditore, hanno causato la fuga dalla Bosnia di 400mila croati. Io sarei un traditore per aver denunciato lo sperpero, ai fini di un'aggressione, di denaro croato con il quale avremmo potuto costruire 80mila case e dare lavoro a 130mila giovani...".

Supporta il manifesto e l'informazione indipendente

Il manifesto, nato come rivista nel 1969, è sinonimo di testata libera, indipendente e tagliente.
Logo archivio storico del manifesto
L'archivio storico del manifesto è un progetto del manifesto pubblicato gratis su Internet e aperto a tutti.
Vai al manifesto.it