La Slovenia torna al centrosinistra?
Alla vigilia delle elezioni parlamentari di domenica prossima
tutti i sondaggi prevedono il ribaltone
GIACOMO SCOTTI -
LUBIANA
Al governo dovrebbe tornare Janez Drnovsek con i suoi
liberaldemocratici (Lds). Lo dicono gli ultimi sondaggi, che
prevedono anche un'alta affluenza alle urne (il 75-80% su un
milione e mezzo di elettori) grazie alla riduzione del numero
degli indecisi. Secondo un sondaggio "Ninamedia", commissionato
dal quotidiano lubianese Dnevnik , in testa troviamo i
liberaldemocratici (Lds) dell'ex premier Janez Drnovsek
(centrosinistra) con il 38% delle preferenze. Come si ricorderà,
al suo governo fu votata la sfiducia alcuni mesi addietro per la
defezione di un deputato, che permise il passaggio dei poteri al
governo transitorio di destra di Bajuk, cittadino argentino,
oltre che sloveno. Da notare che un precedente sondaggio del
quotidiano Delo vedeva sì al primo posto il partito di
Drnovsek ma con il 20%. Al secondo posto viene il partito di
Jansa, cui il sondaggio del Dnevnik dà il 14% dei
suffragi. Al 14%, secondo un ultimissimo sondaggio, la "Lista
associata dei socialisti democratici" - il partito della sinistra
unita (Zlsd) di Borut Pahor - che riunisce gli ex comunisti che
fino a quindici giorni fa venivano dati appena al 5%. E' quasi
certo che essi sosterranno Drnovsek.
Si profila invece una disfatta nella variopinta schiera dei
partiti a destra dello stesso Jansa - col quale hanno finora
puntellato il governo Bajuk - che si sono divisi aspramente in
campagna elettorale. Il binomio Sls+Skd , che presenta i
conservatori di Franz Zagozen, guida la destra con l'11%, seguito
dal partito di Bajuk "Nuova Slovenia" che, apparentato ai
cristianopopolari, dovrebbe ottenere l'8%. In parlamento
potrebbero entrare anche i pensionati democratici del Desus
, cui il sondaggio del Dnevnik dà il 5%, e i
neofascisti dell' Sns (Partito nazionalista sloveno) di
Zmago Jelincic, di poco sopra la soglia elettorale, che è stata
portata dal 3 al 4%.
Complessivamente, da Jansa a Jelincic, il centrodestra
raccoglierebbe poco più del 22% dei voti, mentre il
centrosinistra e la sinistra insieme dovrebbero superare il 52%.
Ma c'è di più: un sondaggio condotto dal più influente quotidiano
sloveno, il Delo , conferma la graduatoria del
Dnevnik ma tra i primi dà all' Lds di Drnovsek il
32,8%, all'Lds di Jansa solo il 10,8%, alla sinistra unita il
10,5%. I neofascisti, con un 3,7%, sarebbero fuori dal
parlamento. Secondo questo secondo sondaggio, però sui banchi dei
deputati entrerebbero anche uno o due rappresentanti dell'
Sms , il partito dei giovani. Se le cose andranno così,
dei 90 seggi in parlamento 34 li conquisterebbe il partito di
Drnovsek, 12 il partito di Jansa, 12 la sinistra unita, 9 i
conservatori, 6 il partito di Bajuk, 6 i pensionati e 4 i
giovani.
Si vota in 88 circoscrizioni elettorali. Le comunità italiane in
Slovenia (Capodistria, Isola d'Istria e Pirano) hanno ricandidato
Roberto Battelli nel seggio garantito alla minoranza: rielezione
assicurata.Il suo sarà il quarto mandato al parlamento di Lubiana
dal 1992, quando fu tra i "padri" della Costituzione slovena.
Altri candidati di nazionalità italiana nelle file dei partiti
sono due deputati uscenti: Aurelio Juri, ex sindaco di
Capodistria (Lista unita-Comunisti riformati) e Mario Gasperini
di Isola (Democrazia liberale di Drnovsek); il piranese Ugo Fonda
si presenta invece per i Verdi. La minoranza italiana vede in un
futuro parlamento a maggioranza di centrosinistra la garanzia
dell'approvazione della "Legge Battelli" sui diritti delle
minoranze che il 15 settembre scorso fu bocciata dal governo
Bajuk.