IL FUTURO DI CORNIGLIANO
N
Quei silenzi sindacali
STEFANO LENZI *
L'esistenza, a quanto ci risulta, sin dal 1995 a Cornigliano del
reparto confino del deposito di bramme e billette sarebbe
strettamente connessa anche a questi ultimi aspetti. Gran parte
di quei 30-50 lavoratori in esubero apparterrebbero al
sindacato autonomo che alcuni anni fa aveva denunciato con forza,
isolato da Cgil, Cisl e Uil, l'altissimo numero di infortuni (300
in un anno).
E che dire del silenzio del sindacato unitario sulla cokeria, che
al confine della fabbrica rilascia livelli di inquinanto
cancerogeni (benzopirene) 8 volte superiori ai limiti, che sta
probabilmente provocando danni irreparabili ai 100 lavoratori
addetti, esposti a emissioni con livelli anche 50 volte superiori
alla norma? O di un sindacato che non dice niente sul progressivo
crollo della copertura di mattoni refrattari dell'altoforno, dopo
che Riva fece in economia i lavori nel '94, con il rischio che la
corazza dell'impianto, che in questi giorni lavora al massimo
della sua capacità, si crepi? O ancora, dov'era il sindacato
quando Riva ha costruito impianti abusivi di decapaggio ed
elettrostagnatura?
Tutti questi fatti dovrebbero essere ben noti ai sindacati e al
ministero del lavoro, che si è ben guardato dal mandare in questi
anni un'ispezione a Genova, e a quello dell'industria, che avalla
l'ipotesi del forno elettrico (che occuperà non più di 200
addetti ma emetterà due milioni di metri cubi di fumi l'ora e
percentuali elevatissime di diossina), cercando di trovare
insieme a Riva un grimaldello per violare una legge dello stato
(la 426/98), che stabilisce il superamento delle lavorazioni a
caldo. I dicasteri di lavoro e industria, con l'assenso silente
dei sindacati confederali, stanno accreditando l'idea che Riva
abbia presentato il suo piano industriale, quando in realtà ha
presentato solo un progetto di massima parziale e discutibile su
un impianto. Non si capisce come mai nessuno esiga di conoscere
le linee guida sulla verticalizzazione della produzione del
gruppo Riva nei suoi stabilimenti italiani ed europei, per
entrare nel merito delle scelte di un imprenditore ben noto per
il suo comportamento antisindacale e per le continue violazioni
su sicurezza e ambiente.
* segretario Wwf Liguria