Falò croati

GIACOMO SCOTTI - ZAGABRIA

Falò croati
Operai in piazza dopo 8 anni di Tudjman
GIACOMO SCOTTI - ZAGABRIA


I due maggiori sindacati della Croazia, il socialdemocratico centrista Sssh e l' Ursh di sinistra, si sono presentati divisi al Primo Maggio, il primo celebrato dal 1992: il regime tudjmaniano è stato apertamente ostile alla festa "comunista". Nel parco-bosco Maksimir alla periferia, sono confluiti decine di migliaia di lavoratori con le famiglie, anche per consumare un gratuito pasto di fagioli, li ha però riuniti il duo Racan-Mesic, capo del governo e capo di stato, che hanno parlato al posto dei sindacalisti. Il vicepremier Linic, ex sindaco di Fiume, è stato invece il primo oratore al raduno dei lavoratori della sua città dove già nella notte - anche in Istria e Dalmazia - erano stati accesi grandi falò sulle colline, ripristinando un'antica tradizione.
Un Primo Maggio per la prima volta in libertà, ma più nero che rosso per la classe operaia croata. Lo ha riconosciuto lo stesso governo per bocca del socialdemocratico Ivica Racan che ha ricordato "l'indebolimento della sicurezza sociale dei cittadini".
Alla vigilia della festa dei lavoratori ci sono stati diversi scioperi e manifestazioni di protesta contro la chiusura di aziende. Sembra un'epidemia: ai 340.000 disoccupati lasciati in eredità dal passato regime, nei primi cento giorni del centrosinistra se ne sono aggiunti altri 40.000: su 4 milioni e mezzo di abitanti i disoccupati sono al 25%. I debiti dello Stato verso l'estero ammontano ad oltre 10 miliardi di dollari, cifra che raddoppia se si calcolano i debiti interni. Solo verso i pensionati (800mila) lo Stato ha un debito di 50 mensilità arretrate! I lavoratori croati da formali autogestori durante il socialismo sono stati espropriati, privatizzati, liquidati, disoccupati. Intanto sono stati aboliti i Tribunali del lavoro associato ma non sono stati istituiti i tribunali del lavoro. Un decennio di capitalismo selvaggio ha prodotto rovine e tragedie.
La bancarotta continua, in realtà, con questo governo, democratico ma rissoso e lento. I dieci anni trascorsi non possono essere definiti anni di capitalismo; è stato un decennio di rapine organizzate dai più alti organi dello Stato. Il regime di Tudjman si finanziava con tangenti sulla vendita agli stranieri degli enti di Stato, come le telecomunicazioni, sulla vendita dei beni sociali ai tycoon locali e sugli appalti affidati ai mafiosi. L'ex governatore della Banca nazionale, Marko Skreb ha dichiarato in parlamento che "dalle banche croate in fallimento sono stati trasferiti all'estero centinaia di milioni di marchi tedeschi"; una rapina allo stato che per l'ex ex ministro delle Finanze Skegro, arriva alla somma astronomica di 50 miliardi di kune, il bilancio annuo della Croazia.

Supporta il manifesto e l'informazione indipendente

Il manifesto, nato come rivista nel 1969, è sinonimo di testata libera, indipendente e tagliente.
Logo archivio storico del manifesto
L'archivio storico del manifesto è un progetto del manifesto pubblicato gratis su Internet e aperto a tutti.
Vai al manifesto.it