I crimini di Izetbegovic
Il Tribunale internazionale dell'Aja per i crimini di guerra
nell'ex Jugoslavia si accinge a spiccare un mandato di cattura
contro Dzevad Mlaca, per lunghi anni leader del partito musulmano
Sda nella regione di Bugojno, accusato - ed è il primo fra i
bosniaci musulmani di Bosnia che entra nel mirino dell'Icty -
della liquidazione di un "numeroso gruppo di civili inermi di
etnia croata" rastrellati nel 1993 in quel territorio, deportati
non si sa dove e fatti sparire per sempre. La notizia viene data
dal settimanale Slobodna Bosnia di Sarajevo.
Il Tribunale dell'Aja mette sotto accusa la leadership militare
di Sarajevo
GIACOMO SCOTTI -
ZAGABRIA
Richiamandosi a fonti vicine all'Icty, il periodico bosniaco
afferma che altri mandati di cattura verranno spiccati nelle
prossime settimane contro alcuni alti comandanti dell'Armata
bosniaco-musulmana responsabili di massacri di civili croati nel
territorio del cantone di Sarajevo. Fra i personaggi di vertice
responsabili dei massacri si fanno quattro nomi: i colonnelli
Ramiz Delalic e Zulfikar Alispaja e i generali Rasim Delic e
Sefer Halilovic.
Ieri, intanto, nonostante la forte opposizione dei deputati Hdz e
della destra neo-ustascia (che ha mobilitato tutte le
associazioni neofasciste e degli ex combattenti della "guerra
patriottica" per manifestazioni violente contro il nuovo
governo), il parlamento della Croazia ha approvato una
dichiarazione a sostegno della sua collaborazione con il
Tribunale internazionale, i cui inquirenti sono impegnati da
alcuni giorni nella zona di Gospic nell'esplorazione di fosse
comuni nelle quali, durante il 1991, furono gettati i corpi
massacrati di un centinaio di civili serbi. Nel documento si dice
che "i valori della guerra patriottica" (1991-1995) "possono
essere salvaguardati unicamente se sarà fatta luce sui crimini di
guerra e contro l'umanità compiuti da singoli". "Mai più
massacri, stupri ed altri delitti saranno tenuti nascosti", ha
detto il premier Racan.A sua volta il deputato della minoranza
serba in Croazia Milan Gjukic ha rivelato in una conferenza
stampa che già nel novembre 1991 - appena un mese dopo un primo
massacro di civili serbi avvenuto a Gospic - l'ex capo dello
stato Franjo Tudjman e i principali ministri del suo governo -
fra cui l'attuale presidente della Repubblica Stipe Mesic e due
altissimi esponenti della coalizione che forma l'attuale governo,
il social-liberale Drazen Budisa e il socialdemocratico Zdravko
Tomac - vennero informati del crimine. Mai nessuno di loro ha
parlato.