Chat, lo scatto felino

SIMONE NAVARRA

Chat, lo scatto felino
Via cavo o su internet il sesso si paga caro. Un piacere con il contascatti in agguato
SIMONE NAVARRA

Una volta era 144, poi dopo le polemiche è diventato 166, ma nel frattempo l'illegale esotico e con residenza in qualche cosiddetto "paradiso fiscale" aveva sviluppato lo 00. Per quel che riguarda l'iniziativa personale, basta seguire le pagine degli annunci nei maggiori quotidiani e avere una carta di credito: una voce registrata dirà come pagare, una voce in diretta, o quasi, proverà a soddisfare desideri e richieste.

Sono le linee calde, lo spazio ricavato dentro all'oggetto telefono di eccitazione, divertimenti, lettura delle carte. Nate nel 1993 per iniziativa dell'ancora Sip-Telecom e subito ripudiate per il sesso che trabordava dagli spot che invitavano a chiamare. Vuoi fare amicizia? Telefona al 144 e numeri a seguire. Vuoi incontrare la donna della tua vita? Componi il numero 144 e via dicendo. Vuoi perdere un po' di tempo prendendo in giro chiunque sia dall'altra parte del filo? Chiama il 144.

L'amo lanciato funziona, il boom sembra dietro l'angolo, tanto che in brevissimo tempo crescono gli interessi e gli investimenti di editori importanti che hanno già nel carniere radio, televisioni e giornali. Poi, però, tutto si ferma. E' un caso di cronaca a imporre lo stop. Il 14 dicembre del '95 viene diffusa la notizia che una bambina di 11 anni è stata violentata nella sua casa di Milano da un uomo che l'aveva conosciuta attraverso una chat-line, un 144. E' il caos. In quei giorni è in discussione alla Camera la legge sugli abusi sessuali, che vede unite in parlamento quasi tutte le forze politiche. In ordine sparso ci si avventa sulla Sip-Telecom e si reclama la chiusura di questi "ignobili servizi".

Il 144 muore così, un po' per caso e un po' per giustizia, se ne va in esilio, e le conversazioni uno-a-uno con una operatrice che promette di far "godere" scappano sullo 00. L'epilogo, per le chat-line sono le feste in diretta con anche cento persone a parlare di qualsiasi cosa e in pratica di niente, come testimonierà Sandro Veronesi in uno dei suoi "collaudi", prima per L'Unità e poi nel libro Live . Pietra tombale anche per i phone-box, specie di casella postale dove lasciare la propria voce in attesa di una risposta, di una "calda risposta". Oltre a finire l'offerta, la chiamata del 144 è resa impossibile, e se si vuole avere la libertà di farla bisogna presentare una richiesta scritta.

Sopravvivono però i servizi correlati con una "sapienza professionale", come recita l'accordo imposto agli operatori, e che va dalla lettura delle carte alla non meglio specificata assistenza psicologica. Potrebbe essere una scappatoia italiana, ma il divieto di spot prima dell'1,30 di notte fa capire che il mercato è bruciato e cosparso di sale.

Potrebbe essere una vittoria per coloro che sin dall'inizio si sono battuti per la chiusura, per "far finire il commercio della carne in televisione e delle stupidaggini al telefono", ma la presenza dei telefoni erotici con domicilio all'estero indispettisce ancora e ancora.

E qui si colloca un bel mistero tricolore, di quelli che ammantano qualsiasi vicenda abbia attraversato la storia dello stivale. Secondo alcuni comitati per i diritti dei consumatori, infatti, le super bollette che giungono agli utenti non sono causate solo da telefonate a servizi audiotel - 144 o 166 che siano - o da chiamate internazionali, quindi con lo 00, ma da strumenti di numerazione degli scatti che "sparano" cifre a casaccio. Autore di questa crociata contro la Telecom e i provider fornitori di servizi audiotel è Lorenzo Filippi, un ingegnere di Padova che vuole "solo vederci chiaro".

L'inizio della sua battaglia coincide con il giorno in cui gli arriva a casa una bolletta di poco superiore alla media. Lui non riesce a spiegarsela, e siccome dalla "compagnia dei telefoni" - come lui chiama la Telecom - certezze non ne arrivano, deposita l'ammontare su un libretto al portatore e pubblica su un giornale locale un appello "per saperne di più e per fare qualcosa". Viene sommerso di telefonate, contattato e ricontattato, a tal punto che fonda insieme con altri il "Comitato vittime Telecom". E le "scoperte" che fa questo manipolo di risparmiatori non sono da poco.

La prima è che gli 00 non sono numeri internazionali: oltre a essere troppo corti basta provare a chiamarli dall'estero - anche da San Marino - e risulteranno inesistenti. Secondo: nella maggior parte dei casi i numeri chiamati da molte super bollette sono sempre gli stessi. Non è una forza della pubblicità, visto che spesso questi numeri non ne fanno. Terzo: sono troppi i casi di operatori Telecom che si arricchiscono in breve tempo. Per non parlare delle truffe organizzate dai numerosi e liberalizzati call center.

"Ma adesso - dice Filippi - la nuova frontiera è Internet, è attraverso quella che il contascatti ha ripreso a girare". Il sospetto è che al momento di scaricare un programma di riconoscimento, specie per un sito porno, vengano cambiati i settaggi del computer, che si ritrova, al momento di ricollegarsi ai punti d'accesso per andare in rete, a fare un numero del Cile o delle Isole Vergini. Secondo un esperto navigatore e comproprietario della società che gestisce il sito della Camera, Andrea Volpini, "è abbastanza difficile che succeda senza che non ci si accorga di nulla. Il programma scaricato, se funziona come un dialer (software che compone il numero) fa scollegare il modem per poi riprogrammarlo, e perciò in quel momento rivela quello che sta facendo".

Attenzione dunque, perché ormai - come scrive Guy Debord - nella società della comunicazione non bisogna stare attenti all'ordine, ma alla confusione, alla presentazione dello svago. Bisogna, insomma, sapere che divertirsi costa e che c'è sempre qualcuno o qualcosa che vuole farci pagare di più.

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