Servizi segreti: si apre il coperchio?

SCOTTI GIACOMO

CROAZIA

Servizi segreti: si apre il coperchio?

- GIACOMO SCOTTI - ZAGABRIA

P er la prima volta nella storia della Croazia dopo la secessione dell'ex Jugoslavia, il capo della principale agenzia statale di spionaggio, denominata "Servizio croato di informazione" (sigla His: Hrvatska izvjestajna sluzba), si è incontrato con i giornalisti ed ha spifferato piccanti segreti dei servizi occulti che il nuovo governo ha ereditato dal regime di Tudjman. Scioccante la dichiarazione del nuovo direttore generale dell'His, Ozren Zunec: "Nei servizi di Tudjman erano stati assunti come informatori criminali comuni e assassini, che non hanno scontato nemmeno le condanne per i reati di omicidio". L'His di cui questi criminali erano funzionari, era il servizio della presidenza della repubblica, dipendeva direttamente dal Supremo.

Un altro servizio segreto di vertice era ed è il Sis, organismo militare del quale l'attuale capo dell'His ha detto che, sotto il passato regime, "poteva fare tutto quel che voleva", sicché "si sono verificate deviazioni operative di inaspettate dimensioni". Le indagini condotte negli ultimi due-tre mesi hanno portato alla scoperta di "una montagna di carte di identità e documenti di riconoscimento di servizi vari" di cui gli agenti dello spionaggio militare potevano servirsi, evitando di essere identificati e denunciati per la violazione del codice penale. Violavano le leggi ed erano intoccabili. Zunec ha fatto un esempio concreto: il Comando della sicurezza capeggiato dal generale Mile Cuk, grazie agli illimitati poteri degli 007 militari in abiti civili, permettevano a costoro di disporre di "effettivi militari sufficienti per condurre una vera e propria guerra", avendo a disposizione perfino il reggimento della Guardia e l'aviazione.

Alla domanda: quanti servizi segreti operamno in Croazia, il nuovo capo del Sis, che di tutti i servizi è la cupola, ha evitato risposte precise, spiegando che "esistono servizi segreti che hanno questo nome e altri che non si chiamano servizi ma operano come tali", elencandone una decina. I più importanti sono quattro, due civili e due militari, che quasi certamente continueranno a funzionare ma ristrutturati, mentre gli altri dovrebbero essere aboliti. Come mai tutti i capidipartimento dei vari servizi segreti nominati da Tudjman sono rimasti in servizio, e nessuno è finito in galera? Zunec ha detto che "da noi, anche adesso, la polizia non arresta gli agenti dei servizi, nemmeno in flagranza di reato, perché non è abituata a farlo". Recentemente un agente segreto è stato sorpreso con 18 Kg di esplosivo nell'auto e ciò nonostante ha continuato a circolare liberamente fino all'intervento del ministro degli interni in persona, Sime Lucin.

Intanto continua l'esame di centinaia di migliaia di documenti rinvenuti dopo la caduta del regime tudjmaniano negli archivi dei servizi segreti. Si tratta per lo più di registrazioni di colloqui telefonici di uomini politici dell'ex opposizione ma anche dell'ex regime, di intellettuali, giornalisti, eccetera. Sono tanti che dopo due mesi di intenso lavoro si è appena all'inizio delle trascrizioni. I servizi segreti, ha rivelato ancora Zunec, avevano tessuto una rete illecita di spionaggio così complessa, interferendo nelle faccende politiche interne, da sfuggire a qualsiasi controllo. D'altra parte, Zunec ha minacciato severissime misure contro chi - specie i giornalisti - ardisse pubblicare in futuro documenti segreti, compresi quelli finiti non si sa come negli "archivi familiari", privati, perché si tratta,ha detto, di "vere e proprie armi di distruzione di massa, più pericolosi dei Kalashnikov". Ma i servizi segreti croati, His in testa, continuano a operare in Bosnia-Erzegovina? e agenti segreti della Croazia si trovano nel vicino stato? "Sono informazioni protette", ha risposto.

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