Centrosinistra in festa: "E ora la presidenza"

SCOTTI GIACOMO

CROAZIA VERSO LA RIFORMA DELLA COSTITUZIONE

Centrosinistra in festa: "E ora la presidenza"

Dopo-Tudjman, ottimismo sul prossimo test elettorale

- GIACOMO SCOTTI - ZAGABRIA

I risultati ufficiali e definitivi delle elezioni parlamentari in Croazia, che hanno visto la solenne sconfitta del regime che ha oppresso il paese per dieci anni, saranno proclamati lunedì 10 gennaio. Il 31 gennaio, invece, sarà convocata la prima sessione, quella costitutiva, della neoletta camera dei deputati nella quale i 150 seggi disponibili saranno così distribuiti, secondo calcoli provvisori: 100 all'(ex)opposizione, 46 al partito che ha perso il potere e 5 alla coalizione neoustascia. La nuova opposizione di centro-destra, quindi, potrà contare su 51 deputati, mentre il centro-sinistra potrà governare con una maggioranza dei due terzi, sufficiente per riformare la Costituzione e trasformare il regime presidenziale in democrazia parlamentare.

A convocare la prima sessione della camera dei deputati sarà Vlatko Pavletic, attuale capo interinale dello stato e presidente del parlamento nella passata legislatura. Il nuovo presidente della repubblica, invece, sarà scelto dal popolo in due turni, il 24 gennaio e il 7 febbraio, fra venti e più candidati che hanno depositato la candidatura con diecimila firme di sostegno entro la mezzanotte del 5 gennaio. Nessuno di essi riuscirà a raccogliere il 50% dei suffragi più uno al primo turno e lo spareggio quasi certamente avverrà fra i due candidati più quotati: l'attuale ministro degli esteri e vicepresidente dell'Hdz, Mate Granic, scelto ieri dal suo partito quale unico candidato ufficiale, e il candidato dell'ex opposizione ora al potere, il liberale Drazen Budisa.

Chiunque sarà l'uomo che salirà sulla poltrona che fu di Franjo Tudjman (pressoché impossibile che ci si sieda Granic), non potrà che affidare l'incarico di costituire il nuovo governo al leader del più forte partito della "coalizione del sei", il socialdemocratico Ivica Racan. Il quale, in un'intervista ha dichiarato che febbraio sarà il mese in cui il suo governo funzionerà a pieno ritmo. L'esecutivo sarà formato per oltre la metà da ministri e sottosegretari socialdemocratici, per un quarto da esponenti social-liberali e per un terzo da esponenti di altri partiti minori della coalizione (liberali, popolari, contadini, regionalisti istriani e regionalisti fiumani, nonché rappresentanti delle minoranze etniche).

Stando a una decisione presa ancora prima delle elezioni dei partiti della coalizione, il nuovo governo allontanerà dalle cariche pubbliche di alto livello circa 500 funzionari dell'ex regime, a cominciare dai vertici della polizia e dei servizi segreti fino alle ambasciate e consolati. A sua volta, l'attuale governo nominato a suo tempo dal "Supremo" defunto, ha tenuto l'ultima riunione in cui è stato deciso che l'esecutivo non deciderà più nulla, limitandosi alla normale amministrazione e preparandosi a passare le consegne.

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