Zagabria lavora per la secessione dell'Erzegovina. Ecco le prove

SCOTTI GIACOMO

BOSNIA

Zagabria lavora per la secessione dell'Erzegovina. Ecco le prove

La Sfor: i servizi croati vogliono sabotare Dayton. A Mostar la loro centrale operativa

- GIACOMO SCOTTI - MOSTAR

C he c'era del marcio in Erzegovina, la regione della Bosnia in cui predominano i croati e il potere è in mano al partito Hdz di Tudjman, lo si sapeva da tempo. Ora cominciano a venire alla luce le prove. L'agenzia Reuters rivela che gli uomini della Sfor, le forze che presidiano la Bosnia-Erzegovina in base agli accordi di Dayton, nel corso di una serie di raid compiuti nei quartieri croati di Mostar, hanno messo le mani su numerosi documenti che provano il coinvolgimento dei servizi di spionaggio della Repubblica di Croazia e dei servizi segreti croato-bosniaci nel tentativo di sabotare la pace in Bosnia e la stabilità del governo in quel paese, servendosi allo scopo anche di bande criminali.

I raid della Sfor avvennero verso la metà di ottobre, suscitando dure note di protesta del governo di Zagabria che, colpito nel suo tallone di Achille, definì illegali le perquisizioni della Sfor in varie sedi di organizzazioni croate a Mostar e dintorni. Ora si viene a sapere che quei raid permisero alla Sfor di entrare in possesso di prove scottanti, molte delle quali saranno presentate al Tribunale dell'Aja per l'ex Jugoslavia.

I fili della vicenda portano direttamente a Zagabria, ha dichiarato un alto funzionario della Sfor, richiamandosi alla Operazione "West Star" - così è stato definito il raid del 14 ottobre scorso a Mostar al termine di un lungo anno di inchieste.

Sui servizi segreti croati pesa inoltre il grave sospetto di aver organizzato varie manifestazioni "spontanee" di protesta delle popolazioni croate contro il rientro dei profughi musulmani e serbi nelle aree della Bosnia controllate dall'Hdz; manifestazioni che spesso hanno portato ad aggressioni e omicidi. Quei servizi hanno "firmato" tutte le azioni contro l'integrazione e la riunificazione della Bosnia nel dopoguerra.

L'operazione "West Star" si è proposta non soltanto di mettere le mani sui documenti della congiura croata, ma anche di smantellare, nei limiti del possibile, le strutture del potere illegale parallelo rimasto in piedi dopo la conclusione della guerra 1992-95 in Bosnia. I soldati francesi e spagnoli della Sfor hanno scoperto e sequestrato, insieme a carte importanti, anche computer, documenti ed altro materiale videoregistrato, insieme ad armi ed esplosivo in quattro edifici dell'area Ovest (croata) di Mostar. Da quel materiale risulta che operavano vere e proprie bande organizzate, al servizio dei servizi croati, per il riciclaggio di denaro sporco allo scopo di finanziare i servizi e destabilizzazione delle strutture legali. Nei covi in cui sono penetrate le forze Sfor sono state sequestrate anche macchine per fabbricare carte di credito ed altri documenti per transazioni finanziarie. E' stata una vera sorpresa, poi, scoprire in uno degli edifici l'esistenza di una stazione televisiva croato-bosniaca, la centrale della "Erotel Tv". Era nelle mani, dunque, dei servizi segreti!

I servizi di Zagabria si sono serviti, tra l'altro, dell'organizzazione dei veterani croati - la Hvidra - per inscenare manifestazioni di protesta e compiere attacchi politici. Tra i fondatori della Hvidra c'è quel Mladen Naletilic-Tuta del quale il Tribunale dell'Aja ha chiesto la consegna per processarlo come criminale di guerra, attualmente ospitato in un ospedale di Zagabria. Naletilic fu il comandante, nella guerra di Bosnia, del malfamato battaglione croato "Kaznjenicka Bojna" ("Reparto di punizione") che, formato da criminali liberati dalle prigioni e graziati in cambio del loro arruolamento, si macchiò di orrende stragi ai danni delle popolazioni musulmane.

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