Agonia di Tudjman, guerra nel regime

SCOTTI GIACOMO

CROAZIA SERVIZI

Agonia di Tudjman, guerra nel regime

- GIACOMO SCOTTI - ZAGABRIA

S i attende d'ora in ora la notizia ufficiale del decesso di Franjo tudjman, definito "clinicamente morto" dai medici della clinica "Dubrava". Aspettando il lutto nazionale che sarà immancabilmente proclamato, il presidente del parlamento, Vlatko Pavletic, nella qualità di supplente del capo dello stato, ha rinviato sine die la seduta del governo che avrebbe dovuto tenersi ieri, giovedì, sotto la sua presidenza. Nelle file del governo e del vertice del partito-regime, intanto, è scoppiata una vera e propria guerra dopo che Vlatko Pavletic ha scoperto di essere spiato dai servizi segreti!

La cosa è venuta alla luce dopo le rivelazioni del settimanale zagabrese "Nacional", in edicola mercoledì scorso. Le rivelazioni sono state sdegnosamente smentite dal ministro degli Interni Ivan Penic, ma Pavletic non gli ha creduto e - fatto inconsueto in Croazia - ha fatto diffondere dalla tv di stato un comunicato nel quale informava l'opinione pubblica di aver "ordinato al ministro degli interni di condurre un'urgente, rapida e dettagliata inchiesta "per stabilire se i suoi colloqui telefonici fossero effettivamente sotto il controllo dei servizi". Nel giro di ventiquattr'ore è arrivata la risposta del ministro. Smentendo se stesso, Penic ha ammesso ieri che, "sì, effettivamente i telefoni del capo provvisorio dello stato venivano spiati".

Di più non si sa su questo ennesimo sporco affare. Ricordiamo solo che non è la prima volta che i servizi segreti croati - e ce ne sono almeno 4, con altrettante sigle, e tutti e quattro vengono coordinati da Miroslav Tudjman, primogenito del Supremo - vengono manipolati dai singoli esponenti delle varie fazioni dell'Hdz, soprattutto dai falchi della lobby erzegovese che fanno capo a Ivic Pasalic e Markica Rebic. Negli scorsi mesi, per aver accusato i servizi segreti di spionaggio a loro danno, furono costretti a dimettersi l'ex premier e capo di gabinetto del Supremo, Hrvoje Sarinic, il ministro della difesa Andrija Hebrang, il premier Franjo Greguric ed altri alti funzionari dello stato.

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