CROAZIA TRIBUNALE DELL'AJA/BALCANI
- GIACOMO SCOTTI - ZAGABRIA
S i è conclusa la tournée nell'ex Jugoslavia di Carla Del Ponte, la svizzera capo della procura del Tribunale internazionale dell'Aja per i crimini di guerra. Lasciando Zagabria, ultima tappa del suo viaggio, ha detto a muso duro ai governanti croati che l'8 novembre, domani, li denuncerà al Consiglio di Sicurezza dell'Onu. Presenterà personalmente una denuncia contro il regime di Zagabria per mancata collaborazione con l'Icty in violazione degli impegni internazionali presi dalla Croazia. E questo per il rifiuto opposto dal regime di consegnare al Tribunale i documenti sui crimini compiuti dall'esercito di Franjo Tudjman, dapprima nella Slavonia occidentale con l'operazione "Lampo" e poi nella Krajina con l'operazione "Tempesta", rispettivamente all'inizio di maggio e in agosto del 1995, contro le popolazioni civili.
La signora Del Ponte chiederà alle Nazioni unite, nel contesto, di imporre alla Croazia le sanzioni economiche e politiche del caso. Con il loro atteggiamento, le autorità croate "non mi hanno lasciato altra scelta", ha concluso l'energica signora, ribadendo la piena sovranità ed autonomia del Tribunale internazionale. Il quale - è stato spiegato da Del Ponte - comincerà presto a indagare anche sui crimini commessi, sempre in Croazia, nel corso del 1991 e 1992, da serbi e croati.
Durante la visita a Zagabria, negli incontri col ministro di grazia e giustizia Zvonimir Separovic e il viceministro degli esteri Ivo Sanader, nonché con i giornalisti, si è parlato di "atti di accusa per ora tenuti segreti" contro "alti funzionari della Croazia". Non sono stati fatti nomi, ma si è capito che ad essere colpiti da eventuali mandati di cattura potrebbero essere alcuni generali.
Non a caso, rivolgendosi a sua volta ai giornalisti, Separovic ha ripetuto con grande veemenza quanto più volte detto da Tudjman e lui stesso negli ultimi mesi: "Non permetteremo che venga accusato di crimini di guerra e trascinato di fronte al tribunale dell'Aja nessun generale del nostro esercito! I nostri generali sono degli eroi, essi sono i Garibaldi del nostro tempo!". E ancora, sfidando apertamente la signora del Ponte che lo stava a sentire: "E non permetteremo, nonostante l'insistenza del tribunale dell'Aja ad estendere la sua giurisdizione su queste operazioni militari, che "Lampo" e "Tempesta" vengano criminalizzate".
Gli osservatori politici fanno osservare che la strada scelta dal regime croato di opposizione radicale al tribunale istituito dalle Nazioni unite approfondirà ulteriormente l'isolamento della Croazia in Europa e nel mondo, portando nuove sofferenza al suo popolo già oggi praticamente sottoposto a sanzioni politiche ed economiche per la politica liberticida, supernazionalista e xenofoba del regime tudjmaniano.