GUERRA ALLA DROGA
- MATTIA DILETTI -
I
McCaffrey, che accusa la Farc di essere una "narco-guerriglia",
ha continuato il suo viaggio nelle altri capitali sudamericane:
nonostante le smentite, il tema principale degli incontri è stato
il peggiorare della situazione in Colombia e la possibilità di un
intervento militare diretto degli Stati uniti. Gli americani
sostengono di essere molto preoccupati per l'incremento della
forza militare della Farc, per il suo ruolo nel narcotraffico e
per l'estendersi della sua azione anche ai paesi confinanti, in
particolare il Venezuela (dove gli americani hanno importanti
interessi petroliferi).
Dopo i finanziamenti all'esercito colombiano (solo quest'anno 258
milioni di dollari), le forniture di mezzi militari e
addestratori, si ipotizza ora un vero intervento diretto,
preannunciato dalla perdita (forse un abbattimento) di un aereo
militare americano nel territorio della Farc all'inizio di agosto
mentre svolgeva imprecisati compiti di "appoggio" all'esercito
colombiano. Il tema della guerra planetaria alla droga è la più
importante risorsa di cui gli Stati uniti dispongono per
mobilitare la propria forza militare all'estero: giustificata
come "questione interna", visto che quasi il 50% della droga sui
mercati americani proviene dalla Colombia. Proprio vero che
dall'ideologia della "guerra alla droga" alle armi il passo
rischia di essere breve.
Per approfondimenti maggiori potete consultare il sito di
Fuoriluogo (www.cgil.it/org.diritti/fuoriluogo)