MILIZIE/INTERVISTA 2
- P.G. PES. -
J oao Tavares è il capo militare delle milizie pro-integrazione che, da nove mesi, stanno terrorizzando Timor Est. Sindaco di Maliana per due decenni, Tavares è amico intimo del governatore di Timor Est, Abilio Soares, che a sua volta è sempre stato l' uomo di fiducia di Suharto.
Lo abbiamo raggiunto al telefono subito dopo l'annuncio del presidente Habibie, rivolto alla comunità internazionale e alle Nazioni unite, che acconsentiva l'invio della forza di pace Onu nell'isola.
La forza internazionale di pace, inviata dalle Nazioni unite, giungerà a Timor Est fra una settimana circa. La accoglierete come una forza di occupazione?
Se si comporterà come l'Unamet durante il periodo elettorale, non potremo di certo accoglierla a braccia aperte. Una forza dell'Onu dovrebbe essere neutrale, ma abbiamo visto quanto faziosa sia stata l'Unamet. Non era altro che la quinta colonna degli indipendentisti.
Come mai l'Indonesia ha aspettato così tanto ad accettare un'intervento in qualche modo armato delle Nazioni unite a Timor Est?
Fosse dipeso da me, l'Onu avrebbe potuto aspettare in eterno. Non avrei mai e poi mai acconsentito ad una forza armata straniera qui.
Era chiaro che l'esercito indonesiano non voleva o non poteva mantenere l'ordine e la pace, secondo quanto stabilito dagli accordi del 5 maggio.
Permettere ad una forza militare straniera di entrare interritorio indonesiano, può causare gravi precedenti per l'unità stessa della nazione.
A cosa allude, parla forse delle lotte di liberazione di Aceh e Irian Jaya?
Lei le chiama lotte di liberazione, io li chiamo atti di destabilizzazione.
Fomentati da chi?
Dagli Stati uniti, che vogliono riprendere tutto il controllo dell'Asia, e dagli stati occidentali. Gli stessi che si sono dichiarati favorevoli all'indipendenza di Timor Est.
Dimentica che legalmente Timor Est non è territorio indonesiano.
Ma lo è per il popolo. L'Indonesia ha speso energie e denaro per sviluppare Timor Est, al contrario di quanto ha fatto il Portogallo in 5 secoli di colonizzazione.
D'accordo sulla colonizzazione portoghese, ma il popolo si è dichiarato a favore dell'indipendenza.
Più del 20% della popolazione di Timor Est si è espressa a favore dell'integrazione con l'Indonesia. Questo nonostante la martellante e incessante campagna anti-indonesiana orchestrata dai mass media, dall'Unamet e dalla chiesa cattolica. Siamo sicuri che, in un clima pacifico e neutrale, la maggioranza dei timoresi si sarebbe espressa ben diversamente da quanto si sia voluto far intendere.
Non accettate allora il voto del 30 agosto?
Sto dicendo che è un voto manipolato e manovrato.
Quale soluzione proporrebbe?
Se il 21% dei timoresi ha deciso di restare con l'Indonesia, le Nazioni unite devono fare in modo di rispettare questa volontà popolare. Nelle regioni occidentali di Timor Est, ad esempio, gran parte della popolazione è favorevole all'integrazione. Non vedo il motivo per cui dovrebbe essere costretta a rimanere legata ad una nazione di cui non si sente assolutamente parte.
Secessione, quindi?
Se non c'è altra soluzione, sì. Chi vuole restare con l'Indonesia da una parte, chi vuole Timor Est indipendente, dall'altra.
Gli effetti di una partizione simile sono già stati sperimentati con sangue e dolore in India e Pakistan nel 1947 e ancora oggi la popolazione ne porta le conseguenze. Volete ripeterla?
Se necessario, sì. Mi creda, meglio per tutti.