MILIZIE/INTERVISTA
- PIERGIORGIO PESCALI -
L a prima volta che ho visto Eurico Guterres, stentavo a credere fosse il leader di una delle milizie più attive e crudeli di tutto Timor Est, l'Aitarak (La Spina). Capelli lunghi, giovanile, esuberante, sembrava più uno di quegli studenti che manifestano di fronte al parlamento indonesianoa Giacarta, che ad un leader delle milizie. E forse, Eurico, a manifestare contro Suharto c'è anche andato: prima di divenire uno degli attivisti più intransigenti dell'integrazione con l'Indonesia, è stato membro del Fretilin e per la sua militanza politica è stato anche imprigionato e torturato dalla Polri, la polizia indonesiana.
Per telefono gli abbiamo rivolto alcune domande sugli ultimi sviluppi della situazione timorense.
Crede che la forza di pace internazionale riuscirà a pacificare la situazione a Timor Est?
Non lo deve chiedere a me. Lo chieda a chi per tutti questi mesi ha fomentato le violenze, agli indipendentisti, all'Unamet, che non ha fatto altro che accusare gli integrazionisti di atti commessi dal Falintil e dal Cnrt. Lo chieda a loro.
Sta forse cercando di negare che le violenze a Timor Est siano opera delle milizie?
Le milizie si sono solo difese.
Difese da chi e da che cosa? Le migliaia di morti e le immagini televisive parlano chiaro: eravate voi gli autori del clima di terrore e di violenza.
I giornalisti stranieri hanno scritto e fatto vedere ciò che il mondovoleva leggere e vedere. Perché non sono state trasmesse immagini di operatori indonesiani o non sono stati pubblicati articoli che denunciavano le violenze degli indipendentisti sulla popolazione civile?
Tra le vittime causate dalle vostre violenze, ci sono contadini, bambini, donne, vecchi. Dovevate difendervi anche da loro?
Noi ci siamo difesi dai banditi indipendentisti, dal Falintil, da tutti coloro che volevano imporre con la forza la loro volontà. Se tra le vittime ci sono stati bambini, donne e vecchi, è stato solo per cause fortuite o perché gli indipendentisti li usavano come scudi per nascondere le loro attività assassine.
Anche i preti e le suore sono membri del Falintil?
Alcuni sì. E' noto a tutti che la chiesa cattolica di Timor è infiltrata di elementi rivoluzionari comunisti.
Solo voi giornalisti occidentali fingete di non saperlo.
Come giudica il comportamento del governo indonesiano che alla fine ha dovuto accettare la forza di pace dell'Onu?
E' un atto irresponsabile e controproducente.
Giacarta ha tradito tutti coloro che hanno creduto e che sono morti per la causa integrazionista.
Quale politica adotterete nei prossimi mesi, prima che il parlamento indonesiano ratifichi il risultato del referendum e riconosca l'indipendenza di Timor Est?
Continueremo a lottare anche senza armi, con le mani nude, se necessario.Siamo indonesiani e come tali moriremo.
Cosa rispondete alla proposta di governo di coalizione avanzata dal Cnrt, il Consiglio nazionale della reistenza?
Non mi fido della proposta di Gusmao e Ramos Horta. Una volta consegnate le poche armi che abbiamo, resteremo indifesi e alla completa mercé degli anti-integrazionisti.