Il Partito scopre la Ruota

SALVATICI LUCIO

Il Partito scopre la Ruota

Pechino blindata, al via le epurazioni dopo il bando della Falungong

- LUCIO SALVATICI - PECHINO

E ra solo un po' più truccato del solito, come per un eccesso di zelo dettato dal momento tragico, l'annunciatore della Tv di stato cinese che giovedì ha letto i comunicati del Partito e del Ministero della pubblica sicurezza sulla messa al bando del Falungong (Ruota della Legge), un'organizzazione dedita a pratiche respiratorie tradizionali (il qigong) che ha avuto recentemente un enorme successo e che conta un enorme numero di aderenti: sessanta milioni secondo fonti della setta e secondo quanto riportato negli ultimi mesi, "solo due milioni" secondo le controdeduzioni governative che (apparentemente dopo mesi di ricerche su un fenomeno fino a ieri snobbato) hanno affollato i programmi televisivi degli ultimi due giorni ed i giornali di ieri.

E' la più recente e più inquietante delle spine nel fianco di un regime che ancora si muove nella propria società civile come un elefante in un negozio di bomboniere e che ancora non trova di meglio che vietare tutto quello che è potenzialmente destabilizzante, in barba alle convenzioni Onu siglate negli ultimi anni e malgrado la già grande pressione internazionale sopportata durante la guerra in Kosovo e negli ultimi giorni per la crisi con Taiwan.

Certo la setta non è di quelle che ispirano l'immediata simpatia dell'osservatore progressista occidentale: Falungong viene introdotta in Cina per iniziativa di Li Hongzhi, un maestro di qigong, che mescola alle tradizionali tecniche respiratorie e meditative una lunga serie di elementi magici e taumaturgici (dalla cura istantanea delle malattie, alla capacità di volare, all'aumento delle potenzialità della vista), nonché più inquietanti elementi antimoderni, come il disprezzo ed il rifiuto della tecnologia (i computer sarebbero stati introdotti da extraterrestri che oggi sarebbero in grado di controllarli), ed il rifiuto delle degenerazioni e delle diversità (droga, alcol e omosessualità sono tra i "mali" della società moderna).

Aspettano la fine del mondo

Al buon senso dell'onestà della rettitudine e della benevolenza (virtù in qualche modo confuciane) si affiancano poi deliranti elementi millenaristici che riempiono le pagine dei libri e dei discorsi del maestro e che da tempo si vendono in Cina di nascosto, malgrado la setta possa vantare numerosi siti internet all'estero, sia in cinese che in inglese.

Una esplosione, una fine del mondo purificatrice che avrebbe colpito la terra già diverse volte nella storia geologica starebbe per distruggere l'attuale umanità proprio durante quest'anno (la Tv si è affrettata a smentire che Jiang Zemin e Zhu Rongji in persona abbiano chiesto a Li Hongzhi di rinviare l'esplosione). Ma malgrado questi elementi è difficile dire se la setta sia un pericolo per il paese, e se lo è non è certo perché diffonde le superstizioni, ma piuttosto perché per la prima volta il Partito comunista cinese si trova di fronte ad una forma di organizzazione non autorizzata, diffusa e determinata in grado di infiltrarsi trasversalmente nella società e - quel che è peggio nell'amministrazione dello stato e del partito stesso.

Li Hongzhi, che oggi vive negli Usa dove la setta ha un discreto successo, sostiene che Falungong non possiede una struttura organizzata, ma il partito non è della stessa opinione ed il bando viene motivato con la "mancanza di una regolare registrazione".

Durante l'annuncio televisivo allo stesso Li Hongzhi è stata dedicata una lunga e dettagliata controbiografia, in cui quello che oggi è il nemico pubblico numero uno è stato "smascherato" in tutte le sue nefandezze e incongruenze (perfino il cambio della propria data di nascita per renderla uguale a quella del Budda Sakyamuni), all'inizio di una campagna di propaganda che probabilmente durerà alcuni mesi e verrà portata fin negli angoli più remoti della Cina.

La capitale ieri era blindata (anche se tutto continua a sembrare uguale al giorno prima) ed è impossibile per i numerosi gruppi spontanei trovare dove far notare la propria protesta.

Era da qualche giorno che continuava il braccio di ferro tra il partito e la setta, come tutti la chiamano, forse impropriamente. Il giro di vite e la campagna di rieducazione ideologica sono venuti dopo tre giorni di arresti tra i leader e gli organizzatori del gruppo e dopo che notizie contrastanti si sono rincorse sull'entità delle contromanifestazioni in almeno cinque città della Cina. Un'organizzazione di Hong Kong ha parlato di circa trentamila arresti tra membri della setta in tutto il paese.

La Tian An Men chiusa

Le pratiche meditative del Falungong e qualsiasi altra attività dell'organizzazione di Li Hongzhi sono ora formalmente vietate in pubblico e chi le pratica può essere fermato o arrestato; la polizia (che ha provveduto a chiudere precauzionalmente la Piazza Tian An Men appena restaurata per le celebrazioni dei cinquant'anni della Repubblica Popolare) ha mano libera nell'arrestare chi protesta contro questa decisione. I membri del partito sono stati invitati ad abiurare in cambio dell'incolumità o ad abbandonare spontaneamente il partito stesso, per evitare l'onta dell'espulsione.

Ieri solo pochi e piccoli gruppi si sono avvicinati alle zone calde, e nei parchi, all'alba, i gruppi del Falungong - che spesso portano striscioni con il nome del gruppo e le parole del maestro - non si sono fatti vedere.

Gli incidenti del 25 aprile

L'ordine non può essere partito che direttamente da Jiang Zemin, che considerò un incidente molto serio quello del 25 aprile quando, a seguito di alcuni articoli di stampa che attaccavano le superstizioni ed il misticismo dei testi del Falungong nei confronti della setta, circa 20.000 adepti si diedero segretamente appuntamento di fronte a Zhongnanhai - la sede del governo - in un sit in silenzioso e mistico per professare il loro diritto a credere e praticare quello che vogliono.

Quel segnale di debolezza del sistema di sicurezza rispetto alle forme di dissenso e di protesta deve aver allarmato i vertici del partito, che nei successivi tre mesi hanno scoperto (facendo lavorare i servizi segreti che fino ad allora si erano occupati solamente di innocui movimenti di artisti o di intellettuali già pluri-carcerati), che i membri del Falungong sono dentro tutte le amministrazioni pubbliche, nel partito, nell'esercito, nelle "organizzazioni di massa" come i sindacati e l'organizzazione delle donne, che sono i pensionati e gli studenti, gli amministratori pubblici locali. E hanno avuto paura.

Invito alla delazione

Ora il rischio è quello di sempre, quello dell'esasperazione dei conflitti ideologici della "risoluzione delle contraddizioni in seno al popolo" come in questi giorni si torna a sentire, più ancora che dello scontro di piazza.

C'è ad esempio una modo sottile per dividere ed isolare il nemico, che passa ad esempio attraverso la delazione (cui sono stati invitati ad esempio tutti i membri del partito). I giornali non hanno mancato di sottolineare il gesto di una donna recatasi sollecitamente all'ufficio di polizia per restituire i libri di Li Hongzhi che dice di aver incautamente acquistato. La paura di ripiombare dalla parte sbagliata della barricata è senza dubbio forte.

Se il partito vuole andare in fondo al processo cominciato l'altro ieri sarà costretto a "ripulire" i propri uffici prima di tutto, poi quelli delle amminsitrazioni locali, dei militari, dai membri "pensanti" dell'organizzazione, ancor prima di quanto non debba svuotare i parchi.

E' la paura del buio che ha scatenato la reazione, dell'invisibile potere di una organizzazione vera (molto più vera del povero e idealista "Partito democratico" che per quest'ansia di essere coerente e visibile continua a vedere i suoi membri arrestati) in grado di mobilitare più di quanto sappia fare il sindacato.

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