Rota, trip, canna. Dizionario stupefacente in cento parole

D'ELIA CECILIA

IN LIBRERIA

Rota, trip, canna. Dizionario stupefacente in cento parole

- CECILIA D'ELIA -

E ssenziale ma esaustivo, è in libreria il nuovo libro di Giancarlo Arnao, La droga in 100 parole. Dizionario ragionato sul fenomeno droga: sostanze, effetti, cultura e politica, (Muzzio Editore, pp. 147, L. . 22.000). Alle cento voci indicate dall'autore come primarie, se ne affiancano altre centoventinove, giungendo così a fornire un quadro completo della questione droga. La complessità del tema viene sviscerata affiancando alle indicazioni di carattere più scientifico, per esempio sulle caratteristiche delle sostanze, le notizie storiche sul consumo di droghe nelle nostre società e il modo in cui queste hanno politicamente affrontato il problema. Il compito non era dei più semplici; Arnao ne è ben consapevole e nella sua introduzione denuncia "l'alto grado di ambiguità" che caratterizza "la terminologia legata alle droghe". "La confusione è aumentata dal fatto che molti termini connessi con l'uso di droghe (ad esempio 'dipendenza' o 'tossicità') sono mutuati dal linguaggio scientifico: hanno quindi nell'opinione corrente un'immagine di 'oggettività descrittiva' che dovrebbe garantire un significato univoco. Un'immagine, in realtà, illusoria". Soprattutto a causa dello slittamento che molti termini legati al consumo di droghe hanno subìto, essendo stati trasferiti dal linguaggio scientifico a quello etico-politico. E' il destino della parola "stupefacente": usata in origine per indicare "le sostanze che hanno effetti analoghi agli oppiacei", oggi - spiega Arnao - "va intesa semplicemente come una definizione burocratica che indica tutte le droghe illegali". Fare ordine nelle parole aiuta dunque a liberare la questione droghe dai veli ideologici, condizione essenziale per promuovere politiche efficaci.

Se la strategia della "guerra alla droga" è arrivata fino a scoraggiare l'uso di alcune parole, "con l'ovvio intento di mettere al bando tutte le parole che evocano una politica più tollerante e articolata", questo dizionario ci propone il percorso inverso: ricostruire il nesso tra parole e realtà, tra discorso sul consumo di droghe e descrizione concreta del fenomeno. Si legga la voce "motivazioni (all'uso delle droghe)": nessun giudizio o richiamo ad un generico disagio. Una constatazione: "l'uso delle droghe, legali o illegali, è stato praticato dall'umanità fin dai tempi antichi", a cui segue la descrizione di quelli che Arnao reputa i tre fondamentali tipi d'uso a cui possiamo ricondurre le motivazioni del consumo: uso sperimentale, uso ricreativo, uso strumentale. Ma quali consumi? Il volume spazia dal guaranà all'ecstasy, dalla mescalina al metadone, dall'alcol agli anabolizzanti. Alla competenza scientifica si accompagna l'attenzione alla decodificazione dei linguaggi, da quello dei documenti ufficiali a quello della strada: viene spiegato il significato della parola "rota" e l'uso del termine "trip". Arnao ci offre le parole-chiave per acquisire in poco tempo una corretta comprensione della questione droghe e colmare il vuoto di conoscenza su cui scientemente ha prosperato l'ideologia proibizionista.

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