Frith e Cutler, rumorismo metafisico

LORRAI MARCELLO

CONCERTI

Frith e Cutler, rumorismo metafisico

- MARCELLO LORRAI - MILANO

L a chitarra elettrica sdraiata sulle ginocchia, Fred Frith la "suona" sollecitando, grattando, sfregando, carezzando, tormentando le corde con un assortimento di incongrui plettri: spazzola, bacchette, catenelle. Sulle labbra un filo di sorriso: ma niente ironia che trascenda, che prenda il sopravvento sulla funzionalità dell'uso di arnesi non ortodossi alla produzione di determinati risultati sonori, niente effetti fini a sé stessi, niente gesti per il gusto del gesto, nessuna enfatizzazione dell'anticonformismo. Idem per lo strumentario percussivo ed elettronico di Chris Cutler. Il motore del duo di Frith e Cutler, alfieri del glorioso Rock in Opposition, che collaborano dai tempi lontani dell'approdo del batterista nel gruppo Henry Cow messo in piedi dal chitarrista, è tutto in una attenta ricerca di poesia, nella creazione piena di tatto (spesso in senso letterale) di un accorto amalgama di suoni. Fare musica insieme da trent'anni può sfociare da un lato nella routine o all'estremo opposto in un grande affiatamento e perfezionamento dell'intesa. Della prima miracolosamente sembra non esserci nemmeno il rischio in una musica che si snoda senza ombra di prevedibilità lungo l'arco di un'ora: musica fluida, che scorre priva di interruzioni, all'insegna di un rumorismo quasi completamente informale, che respira qua e là in qualche episodio melodico.

Il rumorismo porta spesso con sé l'inclinazione alla concitazione, che qui invece è assente: il carattere informale e calmo della musica invita l'ascoltatore alla concentrazione sui singoli suoni, al godimento di cellule del tessuto musicale, un po' come avviene di fronte alla musica minimale.

Rumorismo denso, in cui l'elettronica è utilizzata con concretezza e con sapiente economia. Insomma, non ci sono affatto l'aggressività, certe durezze e spigolosità di "Skeleton Crew" di Frith o di "Cassiber" di Cutler, fulgide esperienze anni ottanta influenzate dalla lezione del rock progressivo, ma la passione non è svaporata, e tanto tempo dopo se ne ritrova in forme diverse, ma intatta, l'intensità. Il magistrale duo di Frith e Cutler ha concluso al Teatro dell'Elfo "Fringes", una piccola ma eccellente rassegna che si è distribuita fra l'autunno e la primavera riuscendo con pochi soldi e molta buona volontà di un gruppo di giovani appassionati a proporre graditi ritorni e protagonisti nuovi o meno classici della musica non convenzionale. Frith e Cutler potranno essere riascoltati fra breve tra i protagonisti della nona edizione del Festival Angelica a Bologna: figureranno fra l'altro assieme il 18 maggio nella serata di apertura nel gruppo Tense Serenity guidato dal chitarrista.

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