Prime conferme: ufficiali croati tra le fila dell'Uck.

SCOTTI GIACOMO

CROAZIA

Prime conferme: ufficiali croati tra le fila dell'Uck.

- GIACOMO SCOTTI - ZAGABRIA

I l Ministro della difesa croato, generale Pavao Miljavac, ha ammesso che "nel Kosovo, nelle file dell'esercito di liberazione albanese (Uck), combattono anche ufficiali ed operatori delle forze armate croate". Cosa siano gli "operatori", non l'ha spiegato; ma ha voluto precisare che, prima di arruolarsi nell'Uck, costoro sono stati "mandati in pensione" sicché ora non fanno parte dell'esercito croato, ma potranno rientrare nei ranghi. Miljavac ha chiarito: "Nessun militare è stato inviato in Kosovo da noi, ma nessuno è partito per il Kosovo senza comunicarlo ai nostri comandi".

Un'altra conferma la si è avuta durante un processo svoltosi a Trieste, nel quale era imputato Zvonko Lukic, colonnello dell'esercito della Croazia, già capitano pluridecorato dalla Legione straniera e poi comandante di un reparto "speciale" croato in Bosnia per quattro anni. Costui, oggi rinchiuso in una cella del "Coroneo" triestino, fu bloccato al valico di Rabuiese mentre trasportava sulla sua Golf tre kalashnikov, un fucile da cecchino, alcune pistole mitragliatrici col silenziatore, e un buon numero di bombe a mano: "Andavo in Kosovo a istruire l'esercito dell'Uck" ha dichiarato. Lo seguivano altre due auto con a bordo una decina di altri "istruttori", tutti ingaggiati dal "generale" Jakub Jashari dell'Uck, e diretti a Djakovica, in Kosovo.

In Croazia, intanto, i massimi vertici del partito esultano per il consolidamento del regime in seguito alla guerra di Usa e Nato contro la Serbia. Un comunicato diffuso del Consiglio per la Difesa e la Sicurezza dello Stato dice che questa guerra "ha rafforzato la posizione internazionale della Croazia, rafforzando a un tempo la collaborazione militare croata con gli Stati uniti". I giornali di regime, ieri, hanno dato eccezionale risalto alla decisione del presidente Clinton di concedere alla Croazia l'acquisto di armamenti sofisticati negli Usa e di ricevere da loro "servizi militari".Oltre a mettere a disposizione dell'aviazione Nato i propri corridoi aerei, il governo di Tudjman ha offerto anche alcune basi, fra cui l'uso dell'aeroporto "Klisa" presso Osijek. La base dista da Belgrado appena 150 chilometri, e dovrebbe servire come centro logistico.

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