PARIGI NON E' PIU' PROIBITA

ZUFFA GRAZIA

PARIGI NON E' PIU' PROIBITA

GRAZIA ZUFFA

L' informazione italiana sembra ormai saldamente in mano ai professionisti della disinformazione. E' ciò che si evince scorrendo i titoli dei maggiori quotidiani italiani sul rapporto che la commissione interministeriale sulle droghe ha presentato al governo francese: "Alcol e tabacco come la droga", titola La Repubblica, che nel sottotitolo ci informa, si fa per dire, come "la lotta agli stupefacenti" sarà "estesa" anche a queste sostanze. Dal che il povero lettore è portato a credere che il proibizionismo impazzi ormai senza confini, né geografici, né tantomeno di buon senso. E poiché i desideri, più o meno inconsci, hanno la meglio sulla realtà dei fatti e delle notizie, il Corriere si inventa di sana pianta che in Francia presto l'abuso di alcol e tabacco "potrà essere considerato perseguibile" come l'uso di eroina e hashish. Aggiungendo, come "chicca" di commento politico, la sottolineatura della "discordanza" fra la politica della tollerante Olanda e quella del governo francese.

In realtà la notizia che proviene d'oltralpe è di tutt'altro segno. Nel giugno scorso il ministro della sanità Bernard Kouchner aveva presentato al senato un rapporto sulle droghe redatto da un gruppo di scienziati guidati dal professore Bernard Roques. Il documento classificava le sostanze, sia lecite che illecite, a seconda della dannosità per la salute e della capacità di indurre dipendenza. Le più pericolose risultavano l'alcol, l'eroina e la cocaina, seguite dagli psicostimolanti e dal tabacco; la cannabis era invece considerata la "droga" di gran lunga meno pericolosa. Già allora Kouchner aveva sottolineato che il maggior allarme sociale sui danni dell'eroina rispetto a quelli dell'alcol era da imputarsi a una percezione culturale sbagliata, che fa discendere la pericolosità delle sostanze dal regime legale di illiceità o meno delle stesse. A partire dal rapporto Roques, il ministro aveva insediato una commissione interministeriale, presieduta da Nicole Maestracci, col compito di presentare al governo proposte operative.

L a relazione finale della commissione Maestracci riconferma la "rivoluzione culturale" del precedente documento scientifico. Non si tratta più di difendere il principio "etico" della proibizione, tramite la repressione dell'uso di droghe illecite e l'"accanimento terapeutico" per "salvare" i consumatori di eroina, ma perché no, anche di qualche semplice spinello. Il principio guida dell'intervento istituzionale diventa la tutela della salute dei cittadini, distinguendo pragmaticamente fra sostanze ad alta nocività e altre meno dannose (come la canapa appunto), e soprattutto fra uso e abuso, sia per le droghe legali che quelle illegali. Questi non sono altro che i principi cardine della riduzione del danno, che mira a difendere la convivenza civile e il benessere dei cittadini, puntando sulle strategie sociosanitarie e allentando la morsa dell'inutile e dannosa repressione. L'enfasi sui danni dell'abuso di alcol e tabacco non sfocia certo in un giro di vite proibizionista, quanto in un allineamento delle politiche sulle droghe, rafforzando l'azione sociale e sanitaria per le droghe legali e diminuendo l'impatto penale per le droghe illegali, a cominciare dalla depenalizzazione del consumo, esplicitamente suggerita dal rapporto.

Dunque, stando ai fatti, la vera notizia è che anche la Francia, fino a ieri roccaforte del proibizionismo, approda alle politiche più pragmatiche e ragionevoli di altri paesi europei, Olanda in testa.

Mentre uscivano le proposte francesi, la ministra tedesca Fischer riconfermava l'impegno del governo per la sperimentazione di eroina terapeutica. Tra un mese esatto, in un convegno promosso da Forum droghe e dal comune di Venezia, Kouchner e Fisher si ritroveranno intorno allo stesso tavolo, con i ministri italiani, per discutere di politica sulle droghe. Sarà interessante verificare le convergenze e ci aspettiamo segnali di novità sullo stagnante fronte italiano. In ogni caso sembra proprio che l'Europa della riduzione del danno guadagni zone geografiche e politiche di consenso sempre più vaste. Ai "disinformatori" nostrani piacendo o non piacendo.

Supporta il manifesto e l'informazione indipendente

Il manifesto, nato come rivista nel 1969, è sinonimo di testata libera, indipendente e tagliente.
Logo archivio storico del manifesto
L'archivio storico del manifesto è un progetto del manifesto pubblicato gratis su Internet e aperto a tutti.
Vai al manifesto.it