Uso e abuso di un ormone pericoloso

MOLES ANNA

ERITROPOIETINA

Uso e abuso di un ormone pericoloso

ANNA MOLES *

L' uso di autotrasfusioni (sangue proveniente dal soggetto stesso, precedentemente prelevato e conservato) e allotrasfusioni (sangue proveniente da donatori) per aumentare il contenuto di globuli rossi del sangue è una pratica di vecchio uso nel mondo sportivo, particolarmente utilizzata da atleti di discipline che richiedono uno sforzo prolungato come il ciclismo, la maratona e lo sci da fondo. L'efficacia di questo metodo nel migliorare la prestazione sportiva è dovuta all'aumento della quantità di globuli rossi che determina una maggiore capacità di trasportare ossigeno da parte del sangue, e di conseguenza un incremento dell'attività cardiaca e della capacità di lavoro dell'organismo.

Nel 1985 il cosiddetto Blood doping è stato aggiunto formalmente nella lista dei metodi proibiti dall'Ioc (International Olympic Committee) come conseguenza del fatto che alcuni ciclisti statunitensi ammisero di aver fatto uso di questi metodi durante le Olimpiadi del 1984, facendo però notare che il Blood doping non compariva esplicitamente nella lista dei metodi proibiti dal Comitato stesso.

Prodotta in laboratorio

Come se ciò non bastasse, una nuovo e pericoloso sviluppo in tutta questa faccenda è emerso grazie alla disponibilità sul mercato dell'eritropoietina ricombinante umana (rHuEpo). Questa sostanza non è altro che la "copia" umana prodotta in laboratorio grazie alle tecnica del Dna ricombinante di una proteina endogena chiamata eritropoietina (che dal 1989 compare nella classe degli "ormoni peptidici e analoghi" come sostanza proibita dell'Ioc).

L'eritropoietina è un ormone che nell'uomo è sintetizzato principalmente dai reni (nell'adulto) e dal fegato (nel feto): stimola la produzione di globuli rossi agendo sui progenitori di queste cellule localizzate nel midollo osseo. La sua assunzione ha dunque come risultato un aumento della quantità di globuli rossi nel sangue. E' una sostanza utilizzata nel trattamento di forme molto gravi di anemia legate a malattie renali croniche. Nelle patologie per cui è indicata, si dimostra estremamente efficace, ma il suo uso richiede un continuo monitoraggio della pressione arteriosa e del valore ematocrito (una misura della percentuale di cellule presenti nel sangue) per aggiustare il dosaggio e la frequenza di somministrazione, ed evitare eventuali effetti tossici.

Non pochi gli effetti avversi: encefalopatie, diminuzione del flusso ematico, infarto del miocardio, ischemia, attacchi epilettici, embolia polmonare. E ancora: gli atleti che si sottopongono a sforzi prolungati corrono un rischio più elevato, in quanto si espongono ad una maggior perdita di liquidi, rispetto a quelli che praticano sport che comportano sforzi più brevi. Tanto che il 10 giugno del 1991, Der Spiegel denunciò il legame esistente tra l'uso dell'eritropoietina e la morte di 18 ciclisti avvenuta negli anni precedenti.

Effetti duraturi

Gli effetti dell' eritropoietina non cessano una volta terminata la sua assunzione. Primo: il valore ematocrito può aumentare anche per i dieci giorni successivi all'ultima dose assunta, superando così i livelli massimi raccomandati. Secondo: considerando la vita media dei globuli rossi, gli effetti dell'ormone persistono per tre-quattro mesi. Al contrario i livelli di questa sostanza nel sangue diminuiscono sensibilmente entro una settimana dalla sua assunzione: ecco perché i test effettuati solo in concomitanza con i grandi eventi sportivi sono del tutto inadeguati ai fini della scoperta di abusi (tra l'altro, la determinazione della sostanza in questione è resa particolarmente difficile dalla mancanza di tecniche analitiche affidabili).

I pericoli legati all'uso di eritropoietina sono di gran lunga più insidiosi rispetto al metodo delle trasfusioni per gli stessi scopi. Infatti, nonostante il rischio elevato di trasmissione di malattie infettive legato al blood doping mediante trasfusioni, le modalità di reperimento e somministrazione di eritropoietina rendono questa sostanza particolarmente pericolosa. William Scott, membro del Council of Scientific Affairs dell'American Medical Association, in una lettera sulla rivista Jama (Journal of American Medical Association), pubblicata nell'ottobre del 1990, scriveva che mentre le trasfusioni richiedono necessariamente la presenza di un medico e di strutture adeguate per la conservazione e la ricostituzione dei globuli rossi, l' eritropoietina è estremamente semplice da ottenere sul "mercato nero" e può essere facilmente autosomministrata. La conclusione del dottor Scott era un appello ai medici contro la prescrizione di questa sostanza allo scopo di migliorare la prestazione degli atleti.

* biologa

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