Oggi in piazza a Roma per ricordare il rischio dell'amianto

BARBERIS ALESSANDRA

LAVORO/SALUTE

Oggi in piazza a Roma per ricordare il rischio dell'amianto

- AL. B. -

O ggi a Roma si tiene un appuntamento importante sul tema della tutela della salute e dell'ambiente: l'Associazione esposti all'amianto e ad altre sostanze nocive ha convocato infatti una manifestazione nazionale con presidio di fronte al parlamento. Nove sono i punti su cui si articola la piattaforma: 1) evitare ogni peggioramento delle leggi attuali; 2) permettere il riconoscimento dei benefici previdenziali per tutti i lavoratori esposti all'amianto senza alcun riferimento al cosidetto livello di sicurezza - 100 fibre per litro di aria; 3) abbattere la barriera dei dieci anni di esposizione al rischio per avere diritto ai benefici Inps; 4) istituire un fondo speciale per l'applicazione dell'articolo 13 della legge 257/92 sui benefici previdenziali, finanziato attraverso le somme che avrebbero dovuto pagare le aziende come maggiorazione assicurativa presso l'Inail (somme mai versate); 5) garantire il monitoraggio della salute degli ex esposti all'amianto; 6) bonificare il territorio, in condizioni di sicurezza per cittadini e lavoratori; 7) ottenere il risarcimento dei danni subiti dai cittadini per esposizioni all'amianto; 8) ottenere la separazione dell'ente pubblico che riconosce la malattia professionale da quello che paga i danni; 9) garantire la tutela di tutte le attività usuranti e nocive.

La manifestazione è una chiara presa di posizione in un momento nel quale sembrano emergere orientamenti favorevoli ad abbassare la guardia sul rischio amianto e a mettere in discussione la normativa italiana. Nel maggio scorso il tribunale di Ravenna, nella sezione di appello alla sentenza di primo grado emessa dal pretore Riverso, favorevole ai lavoratori, ha sollevato il dubbio di legittimità costituzionale per l'articolo 13 della legge 257/92. Secondo i giudici di appello l'articolo 13, che riconosce ai lavoratori esposti all'amianto la maggiorazione della pensione a prescindere dal livello di esposizione, potrebbe risultare incostituzionale per due ragioni: perché verrebbe a mancare la copertura finanziaria e perché sarebbe violato il principio di equità, estendendo gli stessi benefici a tutti i lavoratori esposti.

L'Aea critica la decisione della corte di Ravenna, ricordando che per l'amianto non vi è alcuna soglia di esposizione che possa considerarsi sicura. Sulla decisione del tribunale di Ravenna sono intervenuti anche Michele Di Schiena, presidente onorario aggiunto della Corte di Cassazione e Cinzia Mondatore, giudice del tribunale di Lecce. Secondo i due giuristi il dubbio sulla copertura finanziaria non sussiste perché a pagare è l'Inps, la quale ha la possibilità, per esempio, di "una revisione delle aliquote contributive, rapportata alle esigenze di spesa" collegate alla norma. Circa il dubbio sulla equità dell'articolo 13, i due magistrati sottolineano che il tribunale di Ravenna non giudica iniquo l'articolo 13, ma teme una sua iniqua applicazione. Ma questa eventualità, dicono Di Schiena e Mondatore, esiste nell'interpretazione di moltissime norme, basti pensare alla nozione di "giusta causa" nei licenziamenti.

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