L'elettronica radicale

LORRAI MARCELLO

MUSICA SYNERGETICS

L'elettronica radicale

Nella Milano orfana dei Rolling Stones arriva il gruppo di Evan Parker, caposcuola dell'improvvisazione europea

- MARCELLO LORRAI - MILANO

P iù che quella concertistica dei Rolling Stones, peraltro venuta meno, era la concorrenza televisiva del Brasile che martedì sera poteva essere temuta da Synergetics, gruppo raccolto intorno a Evan Parker, storico caposcuola dell'improvvisazione europea. Ma l'occasione, assai rara, di ascoltare musica di matrice "radicale", è stata capace di richiamare comunque un pubblico sostanzioso per un ambito musicale che non gode certo di intensa esposizione mediatica.

Nato da un laboratorio proposto alcuni anni fa in Austria da Parker, Synergetics è un progetto ad organico variabile imperniato su un connubio che nella musica improvvisata ha una sua storia importante ma che rimane però piuttosto infrequente soprattutto dal vivo, quello fra strumentazione acustica e live electronics, e sull'apertura alla partecipazione di musicisti provenienti da culture anche molto diverse.

A Milano Synergetics si è presentato in una edizione a stragrande maggioranza italiana: accanto a Parker al sax soprano, lo specialista di launeddas Carlo Mariani, Paolo Damiani al violoncello, Walter Prati al contrabbasso e all'elettronica, e Marco Bill Vecchi all'elettronica. Formazione niente affatto di circostanza. Accanto a musicisti come il neroamericano George Lewis, come la coreana Jin Hi Kim, come la siberiana Sainkho Namtchylak, Mariani, Prati e Vecchi avevano fatto parte della formazione protagonista dell'esperienza austriaca, da cui è stato poi ricavato un doppio cd, Synergetics-Phonomanie III, pubblicato dalla Leo Records. Prati e Vecchi, milanesi, collaborano con Parker da anni, e sono anche membri dell'Electro-Acoustic Ensemble del sassofonista, gruppo che, completato da figure di riferimento dell'improvvisazione europea come Barry Guy, Paul Lytton e Phil Wachsmann, ha all'attivo un cd per la Ecm, Toward The Margins e ne ha in vista un altro per la medesima prestigiosa etichetta (Prati ha appena inciso con Parker in trio con Thurstone Moore, chitarrista dei Sonic Youth).

Interessante il caso di Vecchi, professionalmente impegnato in uno studio come produttore di musica d'uso e oggi nel campo dei Cd-rom, che prima dell'ormai consolidato sodalizio con Parker non aveva precedenti con la musica improvvisata. Quelle impiegate da Vecchi sono macchine commerciali, che per la duttilità e la velocità di utilizzo si prestano alla performance dal vivo. Con diversi tipi di trasformazioni del suono, rispondendo a spunti offerti dai musicisti o lanciando loro delle sollecitazioni, il lavoro di Vecchi è stato decisivo nel creare un flusso sonoro nel quale situazioni molto diverse si sono distese mantenendo un filo unitario.

Damiani e Mariani hanno fuso popolare e classico partendo da una suggestione di Bach; le launeddas, col loro ronzio che pare proprio quello di un arnese elettronico hanno dialogato con i ghirigori del sax soprano, resi ancora più saturi dall'elaborazione elettronica; violoncello e contrabbasso hanno poi affiancato il sax soprano di un Parker ad un certo punto insolitamente spaziato e sognante. In un passaggio si è aggiunto agli altri un giovane allievo di Mariani, Stefano Pinna, di Cabras, provincia di Oristano, abituato a suonare nelle processioni e nelle feste paesane, con un intervento impressionante per il suo nervoso carattere e il suo pathos. Dopo cinquanta minuti ininterrotti, come bis una versione straniata di Lonely Woman di Ornette Coleman. Nella deliziosa cornice della Palazzina Liberty, Synergetics si è inserito ne "Il giardino della musica", assortimento di opportunità musicali diverse (ingresso libero), che culminerà il 21 in una ricca Festa della musica.

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