PUBBLICO IN DELIRIO PER LO SHOW MILANESE DI COMPAY SEGUNDO
- MARCELLO LORRAI - MILANO
S ono anch'io giornalista", dice Compay Segundo ad un gruppo di cronisti che è andato ad incontrarlo in albergo prima del suo concerto milanese. E' orgoglioso di poter precisare che è membro dell'Unione dei giornalisti: "La differenza è che voi fate i giornalisti scrivendo, e io cantando". Pressappoco con la stessa età di Indro Montanelli, Compay ha fatto anche altri mestieri: il contadino, il barbiere (tagliava i capelli a Bepy Moré), il pittore su legno, il tabaquero, cioè l'operaio in una fabbrica di sigari, attività ripresa ad un certo punto dopo la rivoluzione, in una pausa della sua carriera di musicista.
In bocca ha proprio un sigaro del tipo di quelli che arrotolava e a cui è rimasto affezionato, non rifiuta l'offerta di due dita di rhum e continua ad apprezzare quegli aspetti che rappresentano Lo mejor de la vida, per citare il titolo del suo nuovo album (su Warner): si sussurra una fidanzata di 28 anni. Nato a Santiago de Cuba il 18 novembre del 1907, e dal '34 all'Avana, Company Segundo, nome d'arte di Francisco Repilado, è un monumento vivente della musica cubana che ha intenzione di restare tale ancora a lungo, forte del precedente di una nonna che tagliò il traguardo dei 110 anni, e determinato ad emulare il cantante Sindo Garay, morto a 101 anni senza avere rinunciato né ai sigari né al rhum. Arrivato ad un'età che per altri sarebbe stata quella del ritiro, dopo i momenti più fulgidi della sua vicenda, Compay proseguiva una modesta attività suonando soprattutto negli hotel. Negli anni '90, però, ha beneficiato del prepotente ritorno di interesse per la musica latina.
La partecipazione a Buena Vista Social Club, uno degli album di musica cubana patrocinati da Ry Cooder e pubblicati con notevole successo internazionale dall' etichetta inglese World Circuit lo scorso anno, ha regalato alla sua carriera una seconda giovinezza, e lo sta portando in giro per il mondo acclamato come un mito. Le sue gratificazioni, del resto, Compay Segundo continua ad averle anche in patria, per le sue glorie antiche, basti citare le collaborazioni con figure come Nico Saquito e Miguel Matamoros, e per altre più recenti. "Quando mi vedono passare per strada, i bambini si mettono a cantarmi Chan Chan", racconta soddisfatto; composto da Segundo qualche anno fa, Chan Chan, che apre Buena Vista Social Club , è stato anche il motivo conduttore di Todo al fuego, telenovela ambientata negli anni immediatamente precedenti la rivoluzione trasmessa dalla televisione cubana.
Già passato a Milano lo scorso anno in una dimensione più raccolta, Compay Segundo ha trovato ad accoglierlo una prova della sua accresciuta popolarità in un locale, l'Orfeo, colmo di pubblico entusiasta, dove è apparso nell'ambito della rassegna "Suoni e Visioni". Il palco del teatro è ampio e disadorno, ma a Compay Segundo basta lo spazio di una canzone per riscaldare l'ambiente e catturare la simpatia della platea. Con sé ha un piccolo complesso di son, la musica nata proprio nella regione di Cuba di cui è originario: un contrabbassista (il figlio Salvador Repilado), un secondo cantante a cui sono anche affidate le maracas, un percussionista ai bonghi e un chitarrista.
Attingono dall'ultimo disco, ma anche dai capisaldi della canzone cubana, come Lagrimas negras del trio Matamoros. Compay fa suonare le corde del suo strumento con piglio perentorio, canta con un timbro profondo e molto personale, e conduce lo spettacolo sorridendo con sincero piacere sotto il suo panama, ancheggiando qua e là, mimando momenti delle canzoni, con un gusto sempre misurato e una verve semplice e contagiosa. Oltre all'anziano cantante Pio Leyva, uno dei vocalist di Afro-Cuban All Stars, altro album al quale ha partecipato Ry Cooder, con Compay Segundo "y sus muchachos", come recitava l'intestazione del concerto, c'è anche una muchacha, Omara Portuondo. Accanto a Compay Segundo non sfigura affatto, non solo perché è tutt'altro che un personaggio di secondo piano, ma anche per via dell'età. Nata all'Avana nel 1930, Omara Portuondo ha legato la propria fama in particolare al "filin", un genere influenzato, come il nome suggerisce, dalla musica nordamericana, che è emerso nella musica cubana a partire dagli anni '40. Interprete di grande popolarità negli anni '50-'60, Omara Portuondo, che all'Avana si può ascoltare regolarmente al Tropicana e al Los Gardenias (un locale che prende il nome da una celeberrima canzone di Iselina Carrillo che è anche nel repertorio della cantante), è anche l'unica donna ad apparire nell'album Buena Vista Social Club . All'Orfeo ha, fra l'altro, cantato proprio Veinte Anos , la canzone risalente agli anni '30, scritta da Maria Teresa Vera, con cui compare nell'album.