Governo double face

BARBERIS ALESSANDRA

Governo double face

Governo e sindacati trovano un'intesa sull'occupazione al Sud: palazzo Chigi promette di sponsorizzare la flessibilità con i contratti d'area. Intanto aleggia incerta l'agenzia per il Mezzogiorno

ALESSANDRA BARBERIS - ROMA

L O SCONTRO tra governo e sindacati sull'occupazione nel Mezzogiorno si è già sciolto come neve al sole. L'incontro di ieri - quello che secondo alcuni esponenti sindacali, soprattutto della Cisl, rappresentava l'ultima chance per evitare la catastrofe dello sciopero generale - non è cominciato con un muro contro muro. E si è concluso con più sorrisi che musi lunghi. Fonti governative hanno annunciato attraverso l'agenzia Ansa che era stata raggiunta "un'intesa", mentre il vicepresidente del consiglio Walter Veltroni parlava di "buoni frutti". Cgil, Cisl e Uil si sono affrettate a correggere il tiro, precisando che per ora si tratta solo di "passi avanti".

Il merito delle proposte del governo è stato appena abbozzato, ma è chiaro che tra i sindacati e Palazzo Chigi c'è consonanza sullo strumento da seguire per creare occupazione nel Sud: falliti i lavori socialmente utili (sui quali i sindacati sono molto critici), sul tappeto ci sono i patti per lo sviluppo locale, capaci di creare le condizioni per risvegliare l'appetito degli imprenditori verso il Sud. Fin dove ci si possa spingere con gli stuzzichini destinati agli industriali lo dimostrano i contratti d'area appena firmati a Crotone e Manfredonia: anche al di sotto dei minimi salariali previsti nei contratti nazionali, sebbene ciò non sia previsto dalla legge.

Nell'incontro di ieri il governo ha elencato una serie di interventi che vanno nel senso di sponsorizzare al massimo i contratti locali. E' stato promesso che entro giugno i patti territoriali e i contratti d'area saranno almeno 25, tanti quanti ne auspicava, tra l'altro, il leader del Pds Massimo D'Alema. Il presidente del consiglio Romano Prodi ha precisato meglio: entro il 1998, oltre ai dodici già approvati, saranno avviati altri 20-25 patti territoriali, dei quali i primi dieci entro luglio e gli altri entro fine anno. Per quanto riguarda i contratti d'area, oltre a quelli di Manfredonia e Crotone, ne saranno varati altri 15 entro la fine del 1998. Ogni accordo locale, ha detto il Prodi, sarà accompagnato da misure precise per la sicurezza contro la criminalità, concordate con il ministero dell'interno. Quella della sicurezza è una richiesta comune di sindacati e imprenditori.

Sul fronte dei lavori pubblici, saranno sbloccati 29 mila miliardi. Nel Mezogiorno solo quest'anno dovrebbero essere aperti cantieri per oltre 6.000 miliardi. Non si tratta naturalmente di denaro fresco, ma di soldi già stanziati che si trascinavano stancamente. Anche i lavori pubblici sono legati ai contratti locali: in parte infatti saranno spesi per opere infrastrutturali nell'intero Mezzogiorno, in parte per opere direttamente legate ai patti territoriali.

Per il 1998 le risorse per il Sud passano da 13 mila a 20 mila miliardi. La legge sugli incentivi per le imprese, che era già riservata all'80% per le regioni meridionali, sarà ora dedicata al Sud per il 90%. La discussione prosegue ora su quattro tavoli tecnici: patti territoriali, contratti d'area e agenzia per il Mezzogiorno; infrastrutture; lavori socialmente utili, contratti di emersione e riforma degli ammortizzatori sociali; formazione.

Mentre i contratti d'area e i patti territoriali sono al centro delle iniziative per il Sud, all'interno della Cgil la discussione su questo strumento non è chiusa. Ma nulla lascia pensare che si arriverà a un cambiamento di rotta. Al direttivo di ieri è stato votato un ordine del giorno critico rispetto agli accordi raggiunti a Crotone e Manfredonia - firmato da Buffardi, Cremaschi, Re David e Sabiucciu - ma solo dopo che era già stato approvato un documento della segreteria nel quale sostanzialmente si proponeva di andare avanti sulla strada di Crotone e Manfredonia, anche se migliorando il livello degli accordi futuri.

Continua ad aleggiare, senza una forma ufficialmente definita, la fantomatica agenzia per il Mezzogiorno. Nell'incontro di ieri, palazzo Chigi ha illustrato alle organizzazioni dei lavoratori le linee del progetto.

Intanto gli imprenditori vanno avanti per la loro strada verso il Meridione. L'Unione industriale di Treviso e l'associazione degli industriali di Vicenza, dopo l'accordo concluso per sbarcare a Manfredonia, ieri hanno siglato un'intesa a Reggio Calabria per "importare" giovani lavoratori in formazione. Hanno sottoscritto il protocollo, oltre alle due associazioni venete, l'associazione degli industriali di Reggio Calabria, l'amministrazione provinciale e la camera di commercio. E' previsto che 100 giovani calabresi siano coinvolti in un progetto pilota: prima svolgeranno un periodo di formazione teorico-pratica, poi saranno affidati alle aziende del Nordest per uno stage di 200 ore.

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