Dalla Marche a Roma, letture multimediali

VERNA NICOLETTA

BICENTENARIO

Dalla Marche a Roma, letture multimediali

NICOLETTA VERNA - Le commemorazioni per il bicentenario leopardiano sembrano snodarsi su due percorsi opposti. Da un lato, emerge soprattutto la dimensione nostalgica: bisogno infinito di memoria, leopardianamente intesa come "imitazione di sensazioni passate", che evochi e faccia rivivere il tempo. Dall'altro si sottolinea che (frase retorica che in clima di commemorazioni non si vorrebbe mai sentire dire, ma che in questo caso è molto appropriata), Leopardi è un personaggio molto attuale, non solo per il suo pensiero ma soprattutto per il suo habitus mentis, per la sua personalità eclettica, multiforme, oggi definita persino "multimediale". Perché, accanto alla poesia, tenne vivo il culto della scienza, dell'arte, della filosofia, della medicina; di tutti gli ambiti del sapere, insomma, che il suo "studio matto e disperatissimo" gli consentì di raggiungere. Le letture incrociate tra dicipline e ambiti diversi sono, infatti, il segno comune delle celebrazioni che, nelle Marche e in molte città italiane, stanno già prendendo il via.

Per le Marche, l'occasione è anche quella di rialzare la testa dopo il terremoto e concentrare le forze sul ruolo centrale che la regione vuole assumere nella cultura italiana ed europea. Molte delle iniziative in programma hanno infatti una dimensione internazionale: è il caso per esempio del concorso di rilegatura di un volume contenente L'infinito in 74 versioni linguistiche stampate su splendida carta di Fabriano, promosso dalla provincia di Macerata, a cui hanno già aderito 912 rilegatori di 37 paesi. La mostra delle 100 opere selezionate verrà poi allestita in numerose capitali europee. Le altre iniziative si concentrano in gran parte sui rapporti strettissimi che Leopardi intrattenne col resto dell'arte in tutte le sue forme. Soprattutto l'amore per il bello, che secondo il poeta con il Neoclassicismo trovò la sua espressione più pura e perfetta: Recanati ospiterà dal 29 giugno a settembre la mostra Il tempo del bello con opere di Duranti, Teneriani e soprattutto di Canova, verso cui il poeta nutrì un'ammirazione smisurata. E ancora, la musica, arte con la quale Leopardi ebbe un rapporto intenso riservandole numerose riflessioni: la stagione lirica dello Sferisterio di Macerata aprirà quest'anno con un'opera di sincronie interattive tra immagini elettroniche e suono dedicata al poeta e trasmessa in diretta da Rai Radio 3.

Il calendario delle manifestazioni marchigiane prosegue con rappresentazioni teatrali (dal 5 all'8 novembre uno spettacolo di teatro-danza al Pergolesi di Jesi), interpretazioni musicali di alcune liriche (in primavera all'Istituto Pergolesi di Ancona) e altri studi sulle varie sfacettature del genio leopardiano, i cui risultati verranno presentati in autunno nel corso del convegno Leopardi e le arti e catalogati in diverse pubblicazioni.

Le Marche non sono ovviamente le sole a celebrare il poeta: da menzionare in primo luogo Pisa, in cui Leopardi visse per 7 mesi tra 1827 e il 1828. Fu Pisa, la Pisa bella dei salotti, della intensa vita mondana e delle donne affascinanti a ridargli la voglia di scrivere dopo due anni di silenzio. Ed è così che la città vuole ricordarlo: un approccio, come lo definisce il sindaco Floriani, "scientifico ma dolce", una mostra vastissima di documenti, carteggi e testimonianze (tra cui il manoscritto di "A Silvia", composta proprio nella città toscana), da cui emerga che "Pisa fu un ambiente felice".

L'altra mostra da non perdere è Viaggi e transiti, allestita al Vittoriano di Roma dal 30 maggio al 30 giugno. E' la storia di un viaggio da Recanati a Roma compiuto da Leopardi, raccontato attraverso pirografie, sculture, disegni e incisioni di Valeriano Trubbiani, artista da sempre legato al poeta. Roma celebrerà Leopardi con un'ampia serie di iniziative, dalle lezioni leopardiane organizzate dall'università "La Sapienza" al Concerto per Giacomo Leopardi del 27 aprile al Teatro Argentina; dal laboratorio-spettacolo sulle Operette morali di Luca Ronconi al convegno Leopardi e il pensiero scientifico, a maggio in Campidoglio.

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