La forza dei ruoli

MAZZETTA FRANCESCO

VIDEOGIOCHI

La forza dei ruoli

FRANCESCO MAZZETTA

I L MONDO degli appassionati di giochi tridimensionali in soggettiva è oggi diviso tra chi crede che le nuove uscite siano e saranno tutte cloni di Quake (Id) e chi invece si aspetta molte nuove potenzialità sia dai già usciti Hexen II (Raven Software) e Dark Forces II: Jedi Knight (LucasArts), sia dagli imminenti Unreal (GT Interactive) e Quake II (Id) - assente stavolta John Romero, inventore di Wolfenstein 3D, Doom e Quake , che se n'è andato dalla Id e sta lavorando con la sua nuova società, la Ion Storm, a Daikatana (http://www.daikatana.com). Per la verità c'è anche chi alla grafica vettoriale di Quake preferisce ancora il "falso" 3D di Build, il motore grafico di Duke Nukem' 3D (3D Realms): Blood (Monolith/Gt) o l'appena uscito Shadow Warrior (3D Realms). Questi ultimi titoli puntano più ad arricchire gli elementi di contorno che non il gioco vero e proprio con citazioni, dettagli splatter, situazioni comiche.

I giochi che si vogliono spingere oltre Quake devono invece guardare, oltre naturalmente alla grafica, anche al gioco che presentano, evitando così di incentrare tutto su "spara su tutto quello che si muove". Hexen (uscito nel 1995) ad esempio includeva citazioni di un gioco di ruolo fantasy che permette al giocatore di identificarsi in uno di tre specifici ruoli: guerriero, clerico e mago, ognuno dei quali dotato di specifiche caratteristiche ed armi. Oggi Hexen II non solo offre quattro profili (assassina, paladino, crociato e negromante) ma trasforma il gioco in un vero gioco di ruolo dove il protagonista, avanzando nell'avventura, acquista nuove esperienze ed abilità. Il suo compito sarà quello di sconfiggere Eidolon, il terzo demone "cavalcatore di serpenti" (i primi due erano D'Sparil in Heretic e Korax in Hexen ), i quattro cavalieri dell'Apocalisse che gli fanno da luogotenenti e le sue legioni sparsi attraverso quattro regioni che si rifanno rispettivamente al medioevo, alla civiltà mesoamericane, all'antica Roma ed all'antico Egitto.

Anche in Jedi Knight avviene qualcosa di simile: il contrabbandiere Kyle Katarn, reduce dalle missioni di Dark Forces, vuole vendicare la morte del padre ad opera del Jedi oscuro Jerec, ma anch'egli deve nel corso dell'avventura apprendere le vie della Forza per riuscire ad usare i poteri che essa concede. Non solo, occorre anche fare attenzione a chi si spara: se infatti uccidiamo troppi passanti innocenti correremo il rischio di passare a nostra volta al lato oscuro della Forza. Cosa che per certi versi potrebbe anche essere preferibile, dato che concede poteri più letali e votati alla distruzione degli avversari. Il tutto inserito in un vero e proprio film con attori "umani" inseriti in dettagliatissima grafica in realtà virtuale, e con la possibilità - finalmente! - di usare la mitica spada laser.

Forse Jedi Knight risulta leggermente più divertente di Hexen II proprio per tutto l'universo di Guerre Stellari che ha alle spalle e che lo rende immediatamente riconoscibile ed apprezzabile; Hexen II potrà invece essere apprezzato maggiormente da chi in uno "sparatutto" cerca sfide contro nemici durissimi da abbattere (situazione aggravata anche dalla scarsità di "power-up" - munizioni e medicine in particolare - sparsi in giro). Entrambi comunque hanno in comune altissime richieste hardware: se per giocare decentemente bisogna avere almeno un Pentium 133 con 16 Mb di Ram, per divertirsi davvero allora bisogna raddoppiare la Ram e aggiungere una scheda video 3D.

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