Sempre attenti, mai "puntuali"

DELLA CASA STEFANO

TAOCINEMA

Sempre attenti, mai "puntuali"

STEFANO DELLA CASA - TAORMINA

E' un bel programma quello che Enrico Ghezzi, Carmelo Marabello e gli altri organizzatori di Taormina hanno preparato per la 27ma edizione del festival. E, soprattutto, sembra si sia creato il clima giusto per raccogliere idee di cinema che abbiano il cinema stesso al centro di ogni attenzione, per rendere il festival utile per i film e non (come spesso accade) il contrario. Chi ama la precisione teutonica sarà rimasto deluso: il catalogo non c'è ancora, il programma non è stampato.

Ma l'inaugurazione del festival, al teatro greco pieno di gente in attesa di vedere "Lost Highway" di David Lynch, ha dato il segno di cosa vuole essere il festival. Cimino ha parlato dei festival come una liturgia, utile a comprendere i misteri dell'"invenzione senza futuro" dei Lumiére; "La ragazza del bagno pubblico", grande film di Skolimovski, è stato presentato come l'ultima storia d'amore del cinema moderno (è un film del 1970, quindi il giudizio sulla melassa successiva è veramente inappellabile), Monica Bellucci ha fornito il suo glamour asciutto, affascinante e inquietante. Subito dopo, la canzone di David Bowie che accompagna i titoli di testa di "Lost highway" ha iniziato a diffondersi nel teatro, e gli spettatori hanno assistito a un delirio visivo intenso e inimitabile, a un sonoro straordinario che era perfettamente diffuso in quella cornice così imponente. E le due coppie di poliziotti che nel film di Lynch passano il loro tempo a sorvegliare gli strani comportamenti dei personaggi, senza niente capire ma molto pronti a reprimere, sembravano riassumere l'inadeguatezza di coloro che alla fine del film cercavano di ricostruire la trama o di ripercorrere le scelte di programma. Come il film di Lynch, anche il festival di Taormina è una scrittura automatica di surrealistica memoria: e non risulta che nessuno chiedesse a Bréton il rispetto dei tempi di consegna, era più importante la profondità e la necessità di quanto scriveva...

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