Strage annunciata nella fabbrica di fuochi

DI LUZIO GIULIO

Strage annunciata nella fabbrica di fuochi

In provincia di Bari esplode un capannone adibito alla fabbricazione di fuochi d'artificio. Tre morti (tra cui il proprietario) e due feriti gravi. Ancora sconosciute le cause della tragedia

- da Bari GIULIO DI LUZIO

A NCORA "fatalità" nel mondo del lavoro. Tre morti e due feriti è il bilancio della forte esplosione che ha distrutto completamente una fabbrica di fuochi pirotecnici, situata in una zona periferica delle campagne di Giovinazzo, nel nord barese. Sono morti Gioacchino Amendolaggine, 60 anni, titolare della fabbrica omonima, morto durante il trasporto in ospedale, Luigi Verde, 22 anni, e Damiano Paparella, 25 anni, dipendenti ed entrambi trovati carbonizzati al momento dell'arrivo dei primi soccorsi, dei militari della compagnia dei carabinieri di Molfetta e dei Vigili del Fuoco di Bari. Restano invece gravi le condizioni cliniche di Luciano Abbattista, 23 anni, colpito dall'esplosione e ricoverato nell'ospedale di Molfetta con una prognosi di 30 giorni. Un quarto dipendente, Mario Muzio, 23 anni, è sfuggito casualmente alle fiamme dello scoppio e si trova sotto choc anch'egli nel nosocomio molfettese.

L'esplosione si è verificata intorno alle 9,30 di ieri mattina, determinando una densa colonna di fumo che si è alzata dalle campagne di Giovinazzo. E' stato infatti il personale delle torri di controllo dell'areoporto di Bari-Palese a far scattare l'allarme ed i primi soccorsi. La fabbrica di Amendolaggine è molto conosciuta nel barese ed anche ieri gli operai stavano preparando i famosi fuochi pirotecnici tanto usati nelle numerose feste patronali che abbondano in questo periodo nei piccoli centri della provincia. Ma lo scenario che si è presentato ieri agli occhi dei primi soccorritori era di tipo lunare: una vasta area del terreno, su cui si trovava il capannone distrutto, era completamente annerita ed occupata dalle macerie dello scoppio, molti alberi di ulivo in fiamme, alcuni camion bruciati, altri capannoni col tetto sfondato. Solo nella tarda serata i Vigili del fuoco hanno completato la rimozione delle macerie, fatta con estrema difficoltà, vista la presenza di materiale esplosivo. La ricostruzione dell'accaduto resta ancora incerta e così si attende che l'operaio coinvolto marginalmente nell'incidente, Mario Muzio, possa al più presto descrivere lo svolgimento dei fatti.

Sembra comunque che all'origine dell'esplosione ci sia stato il gesto di alcuni operai di utilizzare un fornello a gas per la preparazione del caffè. Sul posto si sono recati alcuni tecnici dei VVFF per stilare la relativa perizia ed il magistrato Di Napoli, che coordina le indagini e che sentirà in giornata l'operaio rimasto indenne. La piccola azienda di Giovinazzo era stata avviata più di 50 anni e fa negli ultimi tempi Amendolaggine avrebbe dichiarato di voler smettere. Per questo stava già preparando i documenti per andare in pensione.

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