I L CALDO è scoppiato in anticipo quest'anno nell'ex repubblica iugoslava di Macedonia. E ha portato fortuna anche alla festa di san Giorgio molto sentita dai Rom macedoni che festeggiano la fine della stagione fredda mangiando, ballando, combinando matrimoni su un pendio erboso alle porte di Skpoje, nel quartiere di Sutka. Vivono qui - soprattutto dopo il terribile terremoto del 1963 che ha ridisegnato la pianta urbanistica della città - nello stesso quartiere in cui il regista iugoslavo, oggi bosniaco, Emir Kustarica girò il suo indimenticabile Il tempo dei gitani.
L'ex repubblica iugoslava di Macedonia ha proclamato la sua secessione dalla Federazione iugoslava il 15 settembre 1991 dopo un referendum popolare. Nel 1994 il primo censimento della popolazione del neonato stato: su un totale di 1.936.877 abitanti, i Rom sono il 4, circa 52.000. Per la guerra nella ex Jugoslavia, i Rom si sono spostati da una regione all'altra, e molti di loro sono giunti in Macedonia, paese che si è mantenuto relativamente tranquillo lungo tutto l'arco del conflitto. Gli ultimi arrivati sono a tutt'oggi invisibili a qualunque censimento, senza documenti e privi quindi di qualunque diritto.
Fonti storiche affermano che i Rom nei Balcani arrivarono nel XIV secolo, da quelle aree che oggi sono il Punjab e il Kurdistan. L'impero ottomano cercò di sedentarizzarli, fino a concepire per loro una nuova forma di vita seminomade: ai Rom era richiesta una residenza fissa ma era anche concessa la possibilità di muoversi in base ai propri affari. Tradizionalmente fabbri e musicisti, i Rom dei Balcani hanno sempre fatto in realtà tutti i mestieri artigiani, oltre i lavori agricoli stagionali e non. I Rom della Macedonia sono oggi in larga parte sedentarizzati. Hanno propri partiti (il Partito per la completa emancipazione dei Rom e il Partito democratico per il progresso) e sono riusciti a far eleggere alcuni dei loro rappresentanti in Parlamento: ci sono alcune emittenti locali televisive e varie radio Rom. C'è anche una compagnia di taxi che si chiama appunto "Taxi driver Roma".
Indossano in genere abiti di foggia occidentale anche nelle occasioni festive e, se richiesti, preferiscono definirsi quali abitanti di un'area o di una città e quindi come appartenenti a uno dei gruppi etnici piú consistenti del paese, macedoni o albanesi. Atteggiamento che la dice lunga sullo scarso senso di autostima dei Rom in questo paese e in questo particolare periodo storico anche se la Costituzione garantisce la protezione dell'identità etnica, culturale, linguistica e religiosa delle minoranze etniche. A fronte di queste buone intenzioni, gran parte degli uomini e la stragrande maggioranza delle donne Rom sono analfabeti, con problemi di vario tipo non ultimo l'impossibilità di iscriversi all'ufficio di collocamento e quindi di trovare lavoro. Che è in genere lavoro domestico nelle case delle famiglie macedoni per le donne e lavoro salariato in fabbrica per gli uomini. Ma tutto questo avveniva prima della stretta economica di questi ultimi anni quando la vita è diventata piú difficile per tutti.