P
IER PAOLO
Girammo all'Eur, io sono arrivato lì mezz'ora prima che si
girasse, mi sono tolto la giacca e mi hanno fatto infilare una
tonaca, e Pier Paolo mi ha spiegato pressappoco di che si
trattava. La Magnani recitava, ma non eravamo in diretta, tant'è
vero che poi mi hanno doppiato con una voce mezzo veneta che in
realtà non mi è piaciuta tanto.
Guardavo questa grande attrice da vicino, e mi veniva un po' da
ridere, e anche a lei le veniva un po' da ridere. Mi aveva
salutato con molta simpatia, non so se anche in questo era
un'attrice e recitava, ma credo di no. Abbiamo fatto su e giù due
v
olte per questa grande navata della chiesa, e io dovevo dire:
"Sì, capisco le sue preoccupazioni, però... insomma... vedrà...
suo figlio... la chiesa... se lei lo saprà guidare... l'avvenire
non è necessariamente cattivo...", cose di questo genere.
Pier Paolo mi aveva dato alcuni consigli semplicissimi, col
solito modo didattico che aveva, anche di alzare il ditino e di
parlare da maestro, e voleva un certo atteggiamento della faccia.
A un certo momento, dicendo una battuta, ho fatto un piccolo
gesto in più e lui: "Alt, questo no, questo è da attore!" In
realtà era un mio tentativo un po' esibizionistico di recitare.
Come tutti, io mi sento un po' attore, e ammiro molto gli attori,
li invidio moltissimo.
da "L'avventurosa storia del cinema raccontata dai suoi
protagonisti", a cura di Franca Faldini e Goffredo Fofi,
Feltrinelli 1981.