"Come le aree a rischio diventavano edificabili"

D'ALESSANDRO ROBERTO

"Come le aree a rischio diventavano edificabili"

"Con la complitità dei loro amici in parlamento, i vecchi sindaci dell'entroterra vesuviano truccavano le carte dei comuni terremotati". La denuncia dell'ordine dei geologi della Campania

- ROBERTO D'ALESSANDRO

S EMBRA che una volta, quando di tangentopoli non si parlava nemmeno, alcune amministrazioni comunali campane avessero scoperto il modo per tenere sotto controllo terremoti, eruzioni e altri eventi naturali che ciclicamente colpiscono la regione. E' successo a Ottaviano, San Giuseppe, Somma Vesuviana, S. Anastasia, Poggiomarino e Pomigliano d'Arco. I loro sindaci avevano stimato che il territorio, nonostante i danni causati dal terremoto e il pericolo eruzione, non fosse un'area a rischio.

Angelo Di Rosario presidente dell'Ordine dei geologi della Campania spiega come si è arrivati a questa conclusione: "Dopo il terremoto del 1980, durante le riunioni che si tenevano fra le varie amministrazioni colpite dal sisma ricordo che c'erano alcuni sindaci (oramai ex) dei comuni vesuviani che facevano il possibile affinché i loro amici seduti in parlamento escludessero in qualche modo i loro paesi dalla lista di quelli considerati ad elevato rischio sismico. Questo - continua Di Rosario - avrebbe inevitabilmente comportato un abbassamento notevole dell'indice di edificabilità". Escludendo così ogni tipo di valutazione tecnica. "Proprio cosI' - risponde il presidente dell'ordine dei geologi - non c'è un motivo tecnico per cui paesi confinanti come Terzigno e San Gennaro vesuviano vengono considerate zone a rischio e Ottaviano e gli altri comuni no. Le condizioni del sottosuolo sono identiche e identica è la tipologia dei danni riportati durante gli ultimi eventi sismici". Ma non ci sono anche dei vantaggi economici nel rientrare in un area a rischio sismico? Il comprensorio vesuviano di Legambiente, che insieme al dipartimento di Vulcanologia dell'UniversitA' di Napoli sta seguendo la vicenda, fornisce molti particolari: "I vantaggi ci sono - spiegano - e lo dimostra il fatto che paesi come Giugliano, Brusciano, Acerra e Frattamaggiore, al limite fra la provincia di Napoli e quella di Caserta, pur non avendo subìto danni particolari, rientrano addirittura nella terza categoria, potendo cosI' usufruire dei fondi previsti dalla legge 219. Stiamo facendo il possibile per riparare alle speculazioni fatte dalle vecchie amministrazioni".

Supporta il manifesto e l'informazione indipendente

Il manifesto, nato come rivista nel 1969, è sinonimo di testata libera, indipendente e tagliente.
Logo archivio storico del manifesto
L'archivio storico del manifesto è un progetto del manifesto pubblicato gratis su Internet e aperto a tutti.
Vai al manifesto.it