Poeta bisessuale ed excomunista

PATERLINI PIERGIORGIO

Poeta bisessuale ed excomunista

La morte di Stephen Spender restituisce spessore umano, etico e politico a due "voci" di gran moda quest'estate sui newsmagazine italiani ed esteri

- PIERGIORGIO PATERLINI

S THEPHEN Spender probabilmente ha letto molto i giornali in questo periodo, e per questo deve aver "deciso" - visto che per lui scrivere significava "avere la capacità di rendere gli altri felici" - di morire ieri. Per farli felici un'ultima volta.

Da settimane - e presumibilmente per settimane -la nostra stampa non si occupa che di due argomenti: la bisessualità e l'anticomunismo degli (ex)-comunisti. Saranno i due argomenti dell'estate. Bene. Spender è stato un notissimo bisessuale e uno dei più famosi "ex"; autore -insieme a Silone, Koestler, Gide, Wright, Fischer - del famosissimo Il Dio che è fallito (ripubblicato nel 1992 da Baldini & Castoldi). Ma come ha vissuto queste due esperienze Spender? Non lo scriviamo perché è morto: c'è la sua autobiografia, due volumoni pubblicati dal Mulino, e le sue lettere a Christopher Isherwood pubblicate da Rosellina Archinto a testimoniarlo: con una profondità, un senso della storia, un'umanità ma soprattutto un senso del dolore e in qualche modo della tragedia (nel senso di consapevole, fiera tragicità della vita) che lasciano stupefatti di fronte alla fatuità dell'oggi.

Tony e Inez

Spender ha vissuto pubblicamente relazioni omosessuali molto intense. Poi, nel 1936 lascia il suo ultimo compagno Tony per sposare la prima moglie, Inez. Lo fa con grande determinazione (forse non con altrettanta lucidità e consapevolezza) ma anche con grande partecipazione al dolore di Tony.

Scrive il 22 novembre 1936 a Isherwood: "Tony è veramente sconvolto, a volte va su tutte le furie. Ma se egli accetterà di essere il mio migliore amico invece che il mio amante, tutto andrà a posto, la nostra amicizia non sarà così spaventosamente diversa, o almeno lo spero". Provate a confrontare queste poche parole, questi sentimenti, con le pagine dei newsmagazine italiani e stranieri sul "grande ritorno" della bisessualità e vedete se non vi si accappona la pelle. Sui giornali, la bisessualità ha meno "spessore" di una sfilata di Dolce & Gabbana. Quanto all'anticomunismo, dai maggiori leader politici pidiessini fino all'ultimo dirigente periferico si sente ripetere ossessivamente questa frase: "Non mi costa nessuna fatica ammettere di essere anticomunista, se anticomunismo significa stare coi ragazzi di Tian an Men contro i carri armati". Come "non mi costa nessuna fatica"? Se è così, allora niente ha più valore, né dignità, per il passato come per il futuro.

Nel Dio che è fallito Spender scrive: "Qualche volta i liberali parlano e scrivono come se credessero alla libertà illimitata dell'individuo di sfruttare altri individui; altre volte, proclamano la libertà di ciascuno in mezzo ai propri eguali. Per me, dovevano fondare il loro concetto di libertà sulla giustizia sociale che limita lo sfruttamento. Io proponevo ai liberali di sostenere i lavoratori. In breve, dovevano trapiantare la libertà individuale dal campo dell'interesse dei capitalisti a quello dell'interesse dei lavoratori".

Un ingiusto vantaggio

E' il liberale Spender che parla, l'anticomunista per eccellenza, ma sembra di ascoltare più Bertinotti che Veltroni e D'Alema. E comunque qui c'è un pensiero. E quella passione forte che dà senso alla politica. I neo-liberali di casa nostra non arrivano neanche a coniare uno slogan decente per la campagna elettorale. Altro che pensiero, progetto. E quanto a passione politica ne provano e suscitano quanto un palo della luce. Scrivono anche loro libri, forse più di quelli pubblicati dal poeta Spender in tutta la sua vita, e pensano di fare la storia.

Ma Spender confidava al grande amico Isherwood: "Essere un artista... è solo una delle tante malattie della sofferenza. Conferisce un ingiusto vantaggio sui propri contemporanei. Ma l'unica qualità che vale davvero la pena di avere è la disponibilità a essere ignorati e dimenticati. Gli uomini di genio non sono altro che parassiti di coloro che hanno il dono di entrare bene in comunicazione con i loro simili. Con tanto affetto, Stephen".

Con tanto affetto, Stephen.

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