D'Alema in borsa investe sul voto in autunno

BARIGAZZI SILVIA

D'Alema in borsa investe sul voto in autunno

Il segretario della Quercia: "Per un governo politico ci vogliono le elezioni. E se vinciamo, 100 mila miliardi in arrivo nel nostro paese"
SILVIA BARIGAZZI - MILANO

Q UALCHE DOMANDINA per l'onorevole D'Alema?". Scherza al telefonino un giovane operatore di borsa. Scherza sull'incontro organizzato a Milano dall'Intersim, una società di intermediazione mobiliare, tra un centinaio di operatori della piccola city italiana e Massimo D'Alema. Un buffet tanto per rompere il ghiaccio, e poi via, all'una e un quarto, a un dibattito che durerà più di tre ore. Un'introduzione del segretariio del Pds, una sfilza di "domandine", alcune molto tecniche, alcune maliziose "c'era proprio bisogno di Prodi?", altre balon d'éssai per saggiare il "credo" nel risanamento di D'Alema: "Approverete le pensioni anche con le piazze contro?".

All'insegna del blu

Sembra essere filato liscio questo meeting ufficiale all'insegna del "blu": blu è la sala dell'hotel Palace, blu sono gli abiti degli operatori, in blu è per l'occasione anche Massimo D'Alema, scortato nell'impresa dal responsabile economico del partito, Vincenzo Visco.

Il numero uno di Botteghe oscure ha il tempo di toccare tutti i temi del momento: le ipotesi per evitare i referendum televisivi, Dini e le elezioni, la previdenza, Prodi, il mercato, la fiducia degli operatori stranieri...

Sulla conclusione delle trattative per evitare i referendum-tivù parla proprio mentre a Roma si cerca di stringere sull'accordo indicandone indirettamente le linee: "Spero che in queste ore emerga la volontà di evitare un referendum inutile: ormai tutti sono convinti che la legge Mammì debba essere abrogata e sostituita. Non è un problema di tempi ma di volontà. Le possibilità sono più d'una e comunque, una volta stabilita la nuova normativa, è certo che le imprese avranno tempi ragionevoli per mettersi in regola". Il segretario del Pds si era appena pronunciato sull'ipotesi di vendita della Fininvest a uno straniero: "Tutto sommato quando Berlusconi dice che intende cedere lo prendo in parola: il conflitto di interessi è un problema drammatico soprattutto per lui. E' difficile però immaginare che qualcuno possa comprare delle reti quando non è chiaro il regime di concessione in cui potranno operare. Fatto questo, se la Fininvest, venisse acquistata da un imprenditore straniero non lo troverei sconcertante".

Altro punto, le elezioni a ottobre con un anticipo dei provvedimenti collegati alla finanziaria, anche se questo non sarebbe nel calendario di Dini: "Non so quando ci saranno le elezioni: è un problema che non mi appartiene. Ma sono convinto che non si possa dar vita a un governo politico senza le elezioni. E dubito che un'altra fase di governo tecnico sia utile al paese". Ma Scalfaro ha detto che si può votare anche nel '96: "Il presidente della repubblica ha detto un'altra cosa: che dal punto di vista istituzionale si può votare nella primavera del '96. E io aggiungo nell'autunno del '97, nell'inverno del '98, a Natale del '99. Il problema che pongo io è politico: il presidente della repubblica svolge il suo ruolo, prezioso, di custode della costituzione". Ancora, le pensioni: "In parlamento difenderemo le scelte qualificanti dell'accordo governo-sindacati".

Capitali per l'Italia

E Prodi? Un sorrisetto, prima di cominciare: "L'estate scorsa si poteva ragionevolmente pensare che si fondasse un ventennio di Berlusconi. Invece, nel giro di qualche mese ci troviamo con il 55 per cento degli italiani. E' vero che una buona parte la dobbiamo a Berlusconi stesso...."

D'Alema sembra sicuro. Un operatore chiede: "Ci sono cinque milioni di miliardi in giro per il mondo in attesa di essere allocati: che cosa dite all'estero se vincerete le elezioni?" "Se noi vinciamo le elezioni - risponde - quelli investono 100.000 miliardi in più". "Così, a scatola chiusa?", si allibisce l'interlocutore. "No, gli esteri al terzo provvedimento di Berlusconi senza copertura hanno ritirato 50.000 miliardi. E adesso si è determinata l'impressione che il centro sinistra sia un elemento di stabilità, di garanzia, di uscita dal caos".

Insomma, il segretario della Quercia tenta di abbracciare quel mondo rimasto prima abbacinato e poi ustionato dal miracolo azzurro: "Quelle nuove frontiere liberali che fece vedere Berlusconi non potranno essere raggiunte senza il concorso della sinistra".

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