rappresentanza 2

BARIGAZZI SILVIA

rappresentanza 2

Anche il secondo referendum riguarda l'articolo diciannove dello statuto dei lavoratori - che riserva la rappresentanza sindacale alle organizzazioni maggiormente rappresentative e firmatarie di contratti - ma in modo più "duro" del primo. La seconda proposta di revisione è stata presentata dai Cobas - i sindacati di base - e recita seccamente : "le rappresentanze sindacali aziendali possono essere costituite ad iniziativa dei lavoratori in ogni unità produttiva". Punto. Nessun accenno nemmeno alle organizzazioni firmatarie di contratti. Una via senz'altro molto democratica che però lascia aperto e insoluto il problema della contrattazione, una questione non da poco: quale sigla è autorizzata a trattare con la controparte?.

I referendum in realtà cercavano di proporsi come stimolo incontestabile per spingere a una riforma, a una nuova legge che regolasse i rapporti tra i lavoratori e i loro rappresentanti. E adesso la situazione sembra abbastanza delicata. I sindacati, il ministro del lavoro e la confindustria hanno spinto per motivi diversi per una riforma legislativa che evitasse l'appuntamento referendario e soprattutto il caos e l'incertezza che seguirebbe a una vittoria dei "sì" sui quesiti sul sindacato. Anche perché da quando sono stati depositati in Cassazione i referendum è cambiato molto il quadro e i quesiti sindacali si sono caricati di un significato politico su Cgil, Cisl e Uil che certo non era quello desiderato dai promotori.

Così, al comitato ristretto della commissione lavoro del Senato - presieduta da Carlo Smuraglia - si è steso un testo di riforma. Che però alla fine non è passato, per l'ostilità della destra. Che a questo punto quel voto sul sindacato proprio lo vuole. (S. Bar.)

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