I referendum in realtà cercavano di proporsi come stimolo incontestabile per spingere a una riforma, a una nuova legge che regolasse i rapporti tra i lavoratori e i loro rappresentanti. E adesso la situazione sembra abbastanza delicata. I sindacati, il ministro del lavoro e la confindustria hanno spinto per motivi diversi per una riforma legislativa che evitasse l'appuntamento referendario e soprattutto il caos e l'incertezza che seguirebbe a una vittoria dei "sì" sui quesiti sul sindacato. Anche perché da quando sono stati depositati in Cassazione i referendum è cambiato molto il quadro e i quesiti sindacali si sono caricati di un significato politico su Cgil, Cisl e Uil che certo non era quello desiderato dai promotori.
Così, al comitato ristretto della commissione lavoro del Senato - presieduta da Carlo Smuraglia - si è steso un testo di riforma. Che però alla fine non è passato, per l'ostilità della destra. Che a questo punto quel voto sul sindacato proprio lo vuole. (S. Bar.)