INFORMAZIONI Imprenditori al mercato dei dati privati

BARIGAZZI SILVIA

INFORMAZIONI Imprenditori al mercato dei dati privati

SILVIA BARIGAZZI - ROMA Il problema riguarda una delle più preziose delle merci: l'informazione sulle persone. Un indirizzo, lo stato di salute, il reddito, l'iscrizione a un partito, i gusti sessuali o i precedenti penali. La Fieg - la federazione degli editori giornali - si è messa alla testa di un gruppo di lobbying all'americana, aperto e potente, in compagnia di Confindustria e di altre associazioni imprenditoriali per dichiarare la guerra al disegno di legge sulla "tutela delle persone rispetto al trattamento dei dati personali". Un problema non da poco in un mondo a formato-computer. Il testo di legge è stato presentato a gennaio dall'ex ministro della giustizia Biondi, che ha ereditato la piattaforma da Martelli. Adesso, il ddl è alla commissione giustizia della Camera, che ha chiesto la sede legislativa.

Ebbene, il panorama prospettato dalla Fieg, in caso il ddl diventasse legge, è di quelli apocalittici: "Bisognerebbe chiedere la bolla papale per informare sullo stato di salute del Papa", o ancora "non si potrebbero più scrivere le sentenze passate di Totò Riina". Insomma, verrà stravolta - sostengono gli editori - la libertà di stampa. In realtà il testo sembra più sfumato, e prevede diverse eccezioni per la stampa. I problemi più concreti sul trattamento dei dati, sembrano semmai riguardare il marketing dei giornali, con lo scambio di informazioni su potenziali o reali lettori-abbonati e i cd-rom, i dischi su cui già diverse testate hanno riversato i loro archivi, e per cui la legge potrebbe prevedere una limitazione di tempo nella conservazione dei dati.

Nessuno, né della Fieg, né delle associazioni imprenditoriali, si dice contrario alla tutela dei dati "sensibili", le informazioni più personali come le convinzioni religiose, l'iscrizione a un sindacato, o lo stato di salute, tutelate dalla legge che prevede che il loro trattamento - qualsiasi tipo di operazione al computer - subordinato all'autorizzazione scritta dell'interessato e in certi casi anche al via libera del Garante.

Tutti però vorrebbero il commercio delle informazioni per i più diversi motivi e interessi: le compagnie di assicurazione, per esempio, per il rischio di frode e per la documentazione sugli assicurati, specie con le polizze sanitarie. I "piccoli" della Confartigianato - con una media di 2,8 dipendenti a testa - temono invece che non ce la faranno a star dietro alla legge.

La Fieg - che si è fatta testa di ariete e tutrice di interessi forse anche non propriamente suoi - chiede "il ritiro del testo di legge e la sua sostituzione con una legge più agile e snella. In via subordinata, vorremmo essere convocati dalla commissione Giustizia per far presente le assurdità e i vincoli che queste norme generano e quindi chiedere delle modifiche". Il testo presenta dei passaggi che possono essere effettivamente invecchiati, come la richiesta di autorizzazione per ogni operazione telematica oltre confine, come un qualsiasi collegamento in Internet. Ma, oltre agli interessi di Fieg & soci, ci sono quelli dei cittadini-utenti.

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