SILVIA BARIGAZZI
MILANO
Fininvest, il giorno dopo. Il giorno dopo la
pubblicazione su "il manifesto" dell'articolo sulla lezione di
referendum tenuta da Fedele Confalonieri, Adriano Galliani
(presidente di Rti e vicepresidente del Milan) e Carlo Momigliano
(vicedirettore di Publitalia) a collaboratori, responsabili dei
programmi e soprattutto "volti" della tivù - da Gigi Sabani a
Antonio Ricci, da Davide Mengacci alla Gialappa's band, da Jerry
Scotti a Giorgio Bracardi a Silvia Annichiarico - in casa del
Biscione tutto appare tranquillo. Nessuna smentita o modifica,
nessuna polemica risposta. Anzi, apprezzamenti per la correttezza
dell'informazione e per la separazione della cronaca dal commento
politico. Una spiegazione sull'insolito utilizzo del testimonial
Lenin, proiettato in versione fumettistico-stilizzata con una
nuvoletta di pensiero in cui si legge "un passo avanti e due
indietro": "E' stato comuqnue uno dei più grandi comunicatori di
questo secolo". Infine un chiarimento sull'iniziativa. I volti
noti della parte di intrattenimento di Rete 4, Canale 5 e Italia
1 - spiegano - sono persone di tutti i colori e i partiti - si va
da Rifondazione comunista in su - legati all'azienda da
contratti, che in Fininvest lavorano "per soldi". Nulla a che
spartire insomma con i quadri nati, vissuti e cresciuti all'ombra
del Biscione, più permeati dal Fininvest-pensiero. Per gli
ambienti Fininvest non c'è stato quindi nessun tentativo di
reclutamento coatto nella guerra contro i tre referendum sulla
legge Mammì. Si sarebbe trattato solo di una lezione, di una
riunione di informazione. Aspettare per credere.