B. PE.
Sempre secondo il gruppo Ferruzzi "la significativa sentenza
della Corte costituzionale, se rapidamente ed efficacemente
applicata, potrà contribuire a ristabilire nel settore
dell'emittenza radiotelevisiva condizioni di concorrenza
effettiva, rimuovere il grave pregiudizio economico arrecato
dalla situazione attuale a Telemontecarlo e, di conseguenza,
salvaguardare meglio il pluralismo dell'informazione". Un modo
neanche troppo indiretto per dire che se non di dà seguito alla
sentenza della Consulta sulla legge Mammì, Telemontecarlo non ce
la farà a sopravvivere.
E' un vecchio pallino di Guido Rossi: la legge Mammì è
incostituzionale. Già cinque anni fa in occasione dei primi
dibattiti sull'efficacia della legge Mammì, allora appena nata,
fu proprio il professor Rossi a denunciarne il carattere
oligopolistico e il vizio di incostituzionalità. Il duopolio
Rai-Fininvest impedisce insomma la libera concorrenza e dunque
l'ingresso di nuovi soggetti nel settore televisivo.
Lo sa bene Telemontecarlo condannata a produrre in perdita dalla
stessa struttura del mercato delle concessioni, che la confina al
sessanta per cento del territorio nazionale, bloccandola
nell'audience e soprattutto nelle tariffe pubblicitarie. Una gran
parte delle perdite subìte dall'emittente controllata da
Montedison sono dovute proprio a questa anomalìa. E se le cifre
di bilancio non cambieranno presto, Telemontecarlo rischia di
essere penalizzatta dalla ristrutturazione che Luigi Lucchini,
nominato ieri presidente della Montedison e della Ferfin, è stato
chiamato a continuare senza esitazioni. I primi passi verso un
ridimensionamento dell'emittente si sono già visti con la
cassintegrazione per giornalisti e operatori e con la chiusura
della sede di Milano.
Giuliano Amato con l'Antitrust non ha il potere diretto di
mettere mano alla legislazione televisiva, compito che spetta al
governo, al parlamento e al Garante per l'editoria. Può però dare
un parere "consultivo" sulla questione e soprattutto cercare, se
lo riterrà opportuno, di esercitare una pressione autorevole.
Risulta che ci siano stati contatti diretti tra Giuliano Amato e
il professor Rossi per esaminare il caso Telemontecarlo e pare
che il presidente dell'Antitrust si sia impegnato a prendere
visione al più presto della documentazione che gli è stata
inviata dalla Ferruzzi finanziaria e da Telemontecarlo.
MILANO
U
LTIMO TRENO per Telemontecarlo. Come ultimo gesto prima di
lasciare la presidenza della Montedison e della Ferfin, Guido
Rossi ha presentato in questi giorni a Giuliano Amato, presidente
dell'Antitrust, una segnalazione sulla "disparità di trattamento
subìta da Telemontecarlo in materia di assegnazione delle
frequenze e di illuminazione del territorio". La nota della
Ferfin precisa che la segnalazione dell'Antitrust è stata fatta
"in relazione a una sentenza della Corte costituzionale cui non è
seguita alcuna concreta iniziativa governativa". Il riferimento è
alla sentenza della Consulta del sette dicembre scorso che,
ricorda il comunicato, "facendo seguito a un'iniziativa di
Telemontecarlo ha dichiarato illegittime talune norme riguardanti
l'assegnazione delle frequenze che limitano la libera concorrenza
nel settore televisivo".