N
ATURALE
, l'unica possibilit! di salvare la Bna
, era da tempo
che si diceva
...Non si puA dire che ci sia stata sorpresa n)
meraviglia nel mondo finanziario milanese per la seconda
maxi-operazione bancaria della stagione '94-95 dopo
l'assorbimento del Rolo da parte del Credit, per il rilevamento
da mille miliardi da parte della Banca di Roma della
Banca nazionale dell'agricoltura del conte Giovanni Auletta
Armenise, banchiere per caso. Erano note da tempo infatti, anche
se non sono ancora a disposizione le cifre ufficiali, le
condizioni difficili della Bna, squilibrata dalle sofferenze
(alcune voci, forse eccessive, hanno parlato di duemila miliardi)
e da una politica ardita che ha attirato l'attenzione degli
ispettori di Bankitalia, in visita quasi permanente da quasi
sette mesi, ma interessati alla banca da almeno due anni.
Le intenzioni dei nuovi azionisti di riferimento, della Banca di
Roma, che con questa operazione si siede in cima alla classifica
delle big bancarie del paese, sono state spiegate ieri dal
presidente della Banca di Roma Pellegrino Capaldo e dal direttore
generale Cesare Geronzi. L'acquisizione della Bna - attraverso la
controllante Bonifiche Siele - comporta infatti alcuni effetti
collaterali
che forse / utile chiarire. La prima questione
riguarda gli altri due soci forti della Bna, a fianco delle
Bonifiche Siele: il Credit - entrato nell'88, respinto come
scalatore ostile
- e la exFedit, ora Sgr, cio/ quel che resta
della Federconsorzi. Quelle se le tengono
, ha risposto secco
con una battuta Capaldo, alludendo appunto alle quote Sgr e
Credit. Se lo riterr! opportuno - ha continuato - il Credit
potr! aderire all'offerta di pubblico acquisto che sar! lanciata
sulle azioni di Bonifiche Siele. Altre quote della Bna non cih)$îinteressano
.
I 1.003 miliardi per l'acquisto della Bna, bisogna ricordare,
vanno infatti a finire in parte, quasi la met!, direttamente
nelle tasche del conte Auletta Armenise e in parte in un'Opa
sulle azioni ordinarie e privilegiate di Bonifiche Siele che
partir! dopo l'autorizzazione di Bankitalia che verr! chiesta
luned7 dal consiglio di amministrazione della Banca di Roma.
Finora / stato comprato il 53 delle azioni ordinarie Bonifiche
Siele, la finanziaria che controlla circa il 43 di Bna. Il
prezzo dell'acquisto e soprattutto dell'Opa - 36.000 lire per le
ordinarie, 7.500 per le risparmio - / un buon prezzo rispetto ai
valori di borsa. Non a caso ieri Piazzaffari si / infiammata
sulla vicenda, distraendosi dalle perdite della lira: le
Bonifiche Siele, dopo aver faticato ad aprire per eccesso di
rialzo sono aumentate del 20 a 34.200 lire, mentre sono scese le
Bancaroma (meno 8) e le Bna (meno 12 con interruzioni per eccesso
di ribasso).
La Banca di Roma, che prevede di chiudere l'anno con un utile di
1.600 miliardi, decider! anche che fare di Interbanca, la banca a
medio termine in condominio con Finarte del finanziere Francesco
Micheli: la Bna ha la maggioranza delle azioni ordinarie, mentre
Micheli ha il piI delle privilegiate. Negli ultimi anni,
Interbanca / riuscita a difendersi dalla gestione Bna, ma la
situazione era di stallo. Lavoravamo con una mano sola
, dicono
in Finarte, ieri soddisfatti per il passaggio di propriet!,
avendo trovato un interlocutore istituzionale. E' una
situazione anomala
dichiarano alla banca di Roma. Acquistare il
controllo significa per il colosso romano spendere altri 350
miliardi. Forse si trover! una soluzione intermedia: Banca di
Roma potrebbe rilevare parte della quota di Micheli, ma
affidandogli un incarico operativo.
MILANO