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  • Autore: LUIGI ABIUSI *
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VISIONI/TAGLIO MEDIO

Italia anni 90. Generazione underground

ITALIA. Tra le cose che più mancano in questa contenzione che va avanti ormai da mesi, oltre che la prospettiva bucolica dei prati in preda al fiorame, o delle spiagge su cui già si riversa un’umanità isterica, esausta, che si butterebbe ancora vestita in acqua come un’abluzione di liberazione; è la...

VISIONI/APERTURA

Nel labirinto del male l’adolescenza nera della guerriera Anna

ITALIA/SICILIA. Un’iscrizione prima di ogni episodio di Anna – disponibile su Sky e altre piattaforme – recita che la serie è stata girata mesi prima dell’apparizione del covid-19, nonostante certe situazioni, persino alcune battute di dialogo del tipo «è solo un’influenza» sembrino il calco,...

VISIONI/TAGLIO BASSO

Un vagabondaggio negli spazi siderali. L’inizio del Mito

ITALIA. La dimensione del sogno, del viaggio, anche solo del viaggio sognato, dentro l’evanescenza, la corsa evanescente della musica – particelle, atomi sonori in corsa in un intervallo di tempo a disegnare flussi cosmici, lo spazio in cui ancora siamo, pensiamo –; è l’ecosistema in cui si muove Battiato negli anni...

VISIONI/APERTURA

Dal cyberspazio con furore, lo sguardo fantasy del Scifi Club

ITALIA/TRIESTE. Uno dei festival più connotati del panorama contemporaneo, tornito entro il proprio immaginario specifico eppure aperto a innumerevoli risvolti tra ludica e politica, fantasia bambinesca e impegno, apre ora sul web la propria vetrina di primizie agli utenti, in attesa di poter tornare in presenza; cosa che, mi pare, resta il...

VISIONI/TAGLIO BASSO

Nei sentimenti frastagliati degli Arab Strap

SCOZIA . Una volta, qualche anno fa, in occasione di un ricongiungimento occasionale che aveva acceso gli entusiasmi degli ammiratori, Malcom Middleton dichiarò che non ci sarebbero più stati dischi degli Arab Strap. E da lì allora tutta una generazione che s’era rispecchiata in quella musica grondante di penombra, di...

VISIONI/APERTURA

Il tempo del mondo nei frammenti di pellicola

USA. Nel corso degli ultimi venti o venticinque anni, con l'affermarsi e l'affinarsi del post-rock, dell'elettronica, dello space-rock, ecc., cioè di quei generi votati alla dilatazione dei suoni e delle partiture al fine di evocare orografie, territori; le intersezioni tra musica, questo tipo di musica, e le immagini cinematografiche...

VISIONI/TAGLIO MEDIO

Chiaroscuri elettronici nel regno di Paolo Tarsi

ITALIA. Dal serraglio delle più svariate produzioni, mistioni sonore, spesso strane, struggenti osmosi tra le arti, emergono a tratti, esotici, a volte esoterici, lunari congegni a propulsione composita, rifratta: bit di dati, drum machine, kraut, pop e avanguardia in una mescola viscosa che testimonia la vitalità della scena rock...

VISIONI/APERTURA

Vincente Minnelli tra sogni, maschere e corpi

USA/HOLLYWWOD. Se dal punto di vista iconografico, dell’invenzione di forme atte al racconto, di soluzioni narrative fuori dalla Storia e costruite invece intorno alle sagome viventi, alla loro plastica, di cui si nutre il cinema, Mank risulta abbastanza anodino, incolore; invece per quanto riguarda l’illustrazione chiaroscurale – dove...

VISIONI/TAGLIO BASSO

Mogway, malinconia e visioni post rock

USA. Recepito già da un po’ il ritorno del vinile, che ora campeggia variopinto nei cataloghi delle etichette discografiche – il canonico, vellutato nerofumo, colori fosforici, trasparenze o saturazioni splatter da rasentare a volte velleità pittoriche – e nelle vetrine dei negozi di dischi ripopolati da...

VISIONI/APERTURA

Le zone di buio del nostro tempoin un microcosmo fantastico -

ITALIA/TARANTO. Passando in rassegna alcuni tra i film più interessanti degli ultimi anni – soprattutto dal punto di vista teorico, ma anche riguardo agli assunti, quindi unendo qualcosa come un fulgore estetico e la stratificazione etica, antropologica – ci si accorge che molti di questi rientrano nel genere horror, o lo lambiscono,...

VISIONI/APERTURA

«Lolita Lobosco», l’altrove apolide di uno sceneggiato

ITALIA/BARI. Sarebbe piaciuto a Gozzano, forse non tanto il tessuto di immagini in sé, la sceneggiatura, la struttura del prodotto (neppure più telefilm ma impasto maturato dentro i meccanismi di produzione postindustriale, palinsesto trito per quanto collaudato messo sotto gli occhi della signorina Felicita) quanto lo squarcio domestico...

VISIONI/APERTURA

«The Sound of Metal», ossessione d’amore

USA . The Sound of Metal suona come una riflessione esistenziale, frontale, priva di tortuosità; un’esposizione per immagini e suoni del cadere nel buio, in un mondo a parte, e del rivenire alla luce, come a rievocare il trauma della nascita, fuori dall'utero per la prima volta, e poi l’esperienza di lento, faticoso...

VISIONI/APERTURA

Viaggio oltre la soglia fra i corpie i fantasmi del grande schermo

. Pensando a Hölderlin, alla sua poesia così intrinseca alla parola, che è sempre ultima parola sull’essere e s’incarna costantemente nei lampi, nei cicli dell’immagine, Heidegger scrisse che ricordare ciò che è stato è prefigurare ciò che sarà. Un principio che tratto...

VISIONI/APERTURA

Il viaggio del cinema fuori dallo schermo fra sogni e memoria

CINA. È stupefacente come si trovino ancora i plasticati, per lo più azzurrati involucri recanti la dicitura 3D, specchio traslucido di chissà quali sogni, quali evasioni in mondi bambineschi, in mostra nei cataloghi anglosassoni, francesi, tedeschi di dvd e Blu ray, non si capisce se rimanenze, residuati di una strategia...

VISIONI/TAGLIO BASSO

La natura proteiforme di Gioele Valenti

ITALIA. Già da qualche anno, dai tempi di Ostro dei Lay Llama – che mostrava un orizzonte ultravioletto sulla superficie violacea del vinile uscito per Rocket Recording in un momento eccezionale per la psichedelia italiana: era il 2014 e vi risuonava, celeste e celestiale, il capolavoro dei Julie’s Haircut, Ashram Equinox...

VISIONI/TAGLIO BASSO

Un caleidoscopio di corpi mutanti alla ricerca di identità

ITALIA. In una conferenza alla scuola di cinema La Fémis a Parigi, Deleuze aveva insistito sulla natura narrante della filosofia, mettendola strettamente in relazione con la prerogativa al racconto che è propria del cinema e si avvera attraverso «blocchi di movimento/durata», a fronte della narrazione filosofica fondata...

VISIONI/APERTURA

L’enigma del mondo fuori dallo schermo

ITALIA. Strade in cui incunearsi, lo spettro di prospettive che si possono trovare, forse anche inventare, e non visione già data, acconciata in favore di uno sguardo passivo, pigro; oppure specchio, dispiego di strati e strati di figurazione, di ciò che vedo fuori dalla finestra mentre scrivo, le cose del mondo che si sfarinano, si...

VISIONI/TAGLIO BASSO

«Memorial Device», affresco corale della generazione post-punk

. Memorial device dice già in partenza, a cominciare dal titolo su sfondo fotografico in bianco e nero, viso inquieto, rasato, in modo che da quella epidermide liscissima affiori una sorta di angelicità, ombrosa autenticità che fu del post-punk e dei suoi chiaroscurali protagonisti, maglia a righe, chiodo di pelle; dice...

VISIONI/APERTURA

«La regina degli scacchi», la vitain gioco nel sogno di bambina

USA. Ulteriore visione, sorpresa nella vetrina luccicante delle piattaforme, che esalta concentricamente la possibilità, anzi la necessità, della visione, il riprodursi alchemico, partenogenetico delle immagini, delle forme, dentro lo schermo, dentro l'ampio schermo oculare di Anya Taylor-Joy. Gli stessi occhi sgranati che...

VISIONI/APERTURA

Viaggio nel cinema di Fellini attraverso i miti delle immagini

ITALIA/ROMA. Tornare a Fellini nel centenario della sua nascita non può che incrociare l'attualità distopica e surreale, tra resistenza dell'immaginazione in un mondo d'utili e referto dell'iniquità del contemporaneo, di un blaterare ipocrita divenuto principio, ideologia; e come il giovanilismo ebete al centro ad esempio della...

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