USA.
30 secondi di sax baritono acido e malmostoso, quasi una chitarra in una giungla di elefanti, poi un groove in bilico sulla corda della pulsazione, l’elettronica a spostare volumi, pesi, il basso come baricentro stabilmente instabile per avanzare sul precipizio, la batteria a mettere ordine nel disordine, la voce ad alzare la testa...