ITALIA/MILANO.
«Fui legata, come al solito. Fascette mani e piedi, nastro adesivo per stringerle ai miei polsi sottili. Più tardi, mi sarei contorta a rosicchiare lo scotch fino liberarmi una mano, poi l'altra, infine, con più fatica, i piedi. Ma mi legavano di nuovo. Prima con un'aggiunta di scotch e garze adesive, poi, se ancora mi slegavo, con lo...